POMODORO DA INDUSTRIA, CONFAGRI PUGLIA: “SIAMO AD UNA SVOLTA”

“Con la decisione assunta dalla Commissione Agricoltura riguardante il pomodoro da industria si avvia finalmente una nuova fase, fondamentale per raggiungere gli obiettivi di equilibrio delle posizioni nelle relazioni industriali e di superamento di ogni forma di concorrenza sleale”. Donato Rossi (nella foto), presidente di Confagricoltura Puglia, commenta così il lavoro svolto dalla Commissione. “Ma ora – dice – tocca al Governo”.

La Commissione Agricoltura ha votato una risoluzione che impegna il Governo a convocare con la massima sollecitudine un tavolo di confronto con tutti i soggetti della filiera del pomodoro da industria, con l’obiettivo di estendere a questo settore l’obbligo di indicare il Paese di produzione e l’origine della materia prima. Nel documento, si fa inoltre riferimento anche all’estensione a livello comunitario dell’obbligo già presente in Italia di utilizzo di pomodoro fresco per la produzione delle passate.

“Quella dell’obbligo di etichettatura – afferma Donato Rossi – è una battaglia che vede Confagricoltura da sempre in prima linea, quindi non possiamo che dirci soddisfatti, anche se la strada da fare è ancora lunga”. La Puglia, con le produzioni della Capitanata, resta ancora il territorio leader in Italia. “Ma soffriamo su due fronti – spiega il presidente di Confagricoltura Puglia – Quello delle relazioni industriali e quello della concorrenza sleale internazionale”. Nonostante l’Italia resti il più grande esportatore di passate e concentrati (queste esportazioni sono cresciute del 26% l’anno scorso) e di pelati e polpe (l’export italiano è cresciuto del 77% nel 2016 – fonte Ismea) per i produttori la situazione resta difficile. “Molti agricoltori hanno deciso nel tempo – dice Rossi – di abbandonare la produzione di pomodoro, preferendo altre colture più remunerative”.

L’obbligo di etichettatura e soprattutto l’obbligo di utilizzo del pomodoro fresco per la produzione di passate esteso a livello comunitario “rappresentano davvero punti irrinunciabili di una piattaforma – afferma il presidente di Confagricoltura Puglia – che deve vedere tutti i soggetti interessati finalmente seduti allo stesso tavolo”.

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