CON I CAMBIAMENTI CLIMATICI LA FRUTTA TROPICALE PUÒ DIVENTARE LA NUOVA FRONTIERA PER IL SUD ITALIA

Mettiamoci il cuore in pace: il cambiamento climatico c’è. E interessa ovviamente anche l’agricoltura e soprattutto l’ortofrutticoltura. Le evidenze sono tante. Tanto per fare un esempio: in Europa la linea di coltivazione del melo si sposta sempre più a Nord – basta poi dare un’occhiata alle statistiche di produzione (frutticola e anche orticola) di Germania e Polonia per rendersi conto che qualcosa sta succedendo. Anche a Sud il profilo produttivo si sta modificando: in Sicilia oggi si producono dei mango a mio parere fra i migliori del mondo – la frutticoltura (una volta chiamata) tropicale potrebbe essere la nuova frontiera per il nostro meridione (a patto, ovviamente, di risolvere il problema dell’acqua). In vitivinicoltura – un settore molto più veloce nei cambiamenti e dove si muovono maggiori capitali rispetto all’ortofrutta – sono già al lavoro. In Inghilterra gli ettari coltivati a vite sono oggi 2.000, le cantine sono 133. In Francia alcune agenzie specializzate nel Real Estate stanno valorizzando terreni che per effetto del cambiamento climatico dovrebbero (dicono) divenire vocati per la coltivazione della vite e si stanno già muovendo milioni a palate. Il cambiamento – diceva qualcuno – è un fenomeno inesorabile.

Duccio Caccioni

opinionista

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