BATTERIOSI DEL POMODORO, L’OI STANZIA FONDO DI EMERGENZA DA 123 MILA EURO

L’assemblea dell’Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia ha approvato l’istituzione di un fondo di emergenza per il 2017, finanziato dai soci dell’OI, per garantire ai produttori, le cui coltivazioni siano state colpite dalla batteriosi Ralstonia Solanacearum, la certezza e la tempestività di un indennizzo adeguato, condizione indispensabile per una fattiva collaborazione del mondo agricolo nella denuncia delle eventuali ulteriori contaminazioni e quindi nello scongiurare il pericolo della diffusione di una malattia che pregiudica la crescita delle piantine di pomodoro.

“Il fondo di emergenza – spiega Tiberio Rabboni (nella foto), presidente dell’OI – mette a disposizione degli agricoltori colpiti, soci delle Organizzazioni di produttori associate all’OI, la cifra di 123mila euro, vale a dire 3mila euro per ciascuno dei 41 ettari contaminati in Emilia Romagna dove le coltivazioni sono state distrutte su prescrizione dei Servizi Fitosanitari. Le somme saranno erogate entro il mese di dicembre e rappresenteranno un’anticipazione degli indennizzi previsti dalla legge 6/2010 della Regione Emilia-Romagna che prevede per questi casi un indennizzo fino al 100% del valore di mercato della produzione persa. Una volta acquisito l’indennizzo previsto dalla legge regionale, cosa che non potrà avvenire prima della fine del 2018, il produttore danneggiato restituirà l’anticipazione ricevuta dal fondo di emergenza.

Il provvedimento – chiarisce Rabboni – è motivato dalla particolare contingenza dell’annata 2017: da un lato la batteriosi si è manifestata in modo inaspettato ed aggressivo; dall’altro l’eradicazione tempestiva delle piante malate risulta l’unico modo per bloccarne la diffusione; dall’altro lato, ancora, la Regione Emilia-Romagna, non disponendo nel bilancio dell’anno in corso delle risorse necessarie per attivare gli indennizzi ai produttori colpiti, si è impegnata ad inserirle nel bilancio del prossimo anno a valere per il 2017, con l’inevitabile allungamento dei tempi di erogazione. Da qui la decisione del fondo di emergenza: una concreta testimonianza di vicinanza delle Op, delle industrie e delle cooperative agli agricoltori danneggiati”.

L’anticipazione dell’OI è quindi, sostanzialmente, un prestito infruttifero.

“L’iniziativa del fondo di emergenza 2017 si è potuta realizzare – aggiunge il presidente Rabboni – anche e soprattutto perché la Regione Emilia-Romagna, nella persona dell’assessore all’Agricoltura Simona Caselli, si è impegnata a recuperare sul bilancio del prossimo anno le risorse per il 2017. Impegno ribadito anche dai consiglieri regionali Barbara Lori ed Alessandro Cardinali che recentemente hanno presentato una risoluzione sull’argomento all’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna”.

 

I dettagli

Cos’è Ralstonia Solanacearum?

È un batterio che, pur non avendo conseguenze sulla salute dell’uomo, pregiudica la crescita della piantina del pomodoro e per il quale è previsto il provvedimento di quarantena – così come specificato nel Dm 30/10/2007 -, motivo per cui ne è prevista la distruzione in campo per evitarne la diffusione. Una ritardata segnalazione della presenza del patogeno da parte degli agricoltori, dovuta ad esempio al timore di perdita di reddito, mette a rischio di contaminazione sia i suoli sia le imprese di trasformazione che ricevano il prodotto contaminato.

Chi può accedere al fondo?

Il beneficiario finale è l’agricoltore danneggiato, ma l’anticipazione finanziaria al produttore avviene tramite l’Op (Organizzazione di produttori) a cui è associato. L’Op, dunque, è il referente nei confronti dell’OI per la presentazione della domanda di attivazione del fondo e garante per la restituzione della somma anticipata. Le OP devono essere socie dell’OI ed in regola con gli adempimenti interni all’associazione.

Le condizioni per accedere al fondo

L’anticipazione viene riconosciuta agli agricoltori che rispettano le seguenti condizioni:

  • abbiano denunciato tempestivamente al Consorzio fitosanitario provinciale di riferimento, o analogo ente competente, il sospetto di presenza del patogeno e tale ente abbia riscontrato e attestato il danno;
  • abbiano seguito le indicazioni del Consorzio fitosanitario provinciale per la distruzione del prodotto contaminato e la messa in sicurezza del terreno;
  • presentino l’idonea documentazione rilasciata dal Consorzio fitosanitario provinciale, quali verbali e atti analoghi.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE

L'iscrizione è quasi completata... Ora dobbiamo solo verificare il tuo indirizzo email, e per farlo ti abbiamo mandato un messaggio con un link di conferma.