CLEMENTINE, I PIANI DI AGRICOR: “CALENDARIO PIÙ ESTESO, NUOVO MARCHIO E BIO”

Con una programmazione che punta ad estendere la stagionalità delle clementine fino alla fine di marzo, con nuovi impianti tardivi per 150 ettari che entreranno in produzione dal 2020, l’obiettivo della cooperativa sibarita Agricor è quello di puntare a ridurre la forbice commerciale italiana agrumicola che al momento è a favore delle importazioni dall’estero per 90 milioni di euro.

Secondo una stima prudenziale, lo scarto tra importazioni ed esportazioni agrumicole potrebbe essere ridotto facilmente e in tempi brevi, di una percentuale che oscilla tra il 20 e il 30%. Ma perché questo accada non basta l’investimento del comparto produttivo, occorre la collaborazione con la Gdo che rappresenta il principale canale distributivo.

“In questa direzione – ci spiega Natalino Gallo (nella foto), presidente della cooperativa sibarita nonché fondatore dell’omonima azienda agricola – abbiamo realizzato una programmazione insieme a tutta la nostra linea clienti (leggi grande distribuzione) prevedendo un importante incremento degli areali che solo per clementine tardive, che hanno un maggiore appeal nelle logiche distributive, arriva a nuovi 100 ettari. L’obiettivo è garantire da un lato una stagionalità più estesa, da ottobre a fine marzo, d’altro canto intendiamo puntare anche sul nostro territorio naturalmente vocato e inteso come garanzia di un prodotto di qualità. Non ha senso che, nei nostri supermercati, il 50% dei prodotti ortofrutticoli provengano dall’estero”.

Per questo, dalla prossima campagna l’azienda lancerà sul mercato il nuovo marchio “Gallo, clementine della Piana di Sibari” per iniziare a creare awarness sull’origine dei frutti mentre la novità della campagna clementine in corso è l’introduzione della linea biologica.

“Siamo appena partiti – continua Gallo – e complessivamente tra nuovi impianti già bio e quelli in riconversione arriviamo a 150 ettari. Abbiamo iniziato a sviluppare questo segmento già da due anni con il nostro impianto bio da 30 ettari di pesche tabacchiere e albicocche. Come per le albicocche anche per le clementine abbiamo fatto una programmazione di concerto con le catene clienti. L’obiettivo è arrivare, dal 2020, ad avere una stagione che dalle precoci convenzionali che iniziano a ottobre, si possa arrivare fino al 20 marzo con le varietà tardive come Tango e Goldnight. Peraltro stiamo sperimentando il bio anche su Tango con i primi cinque ettari già piantati, mandalate con quasi 10 ettari e anche con il melograno, 15 ettari pari al 20% della produzione dedicata”.

Complessivamente, dal 2020 l’azienda arriverà a commerciare qualcosa come 200mila quintali di clementine di cui un quarto solo per le varietà tardive. L’obiettivo, prima di puntare ai mercati esteri nord-europei come Germania e Austria è quello di “riconquistare” il mercato italiano.

“Lo faremo – conclude Gallo – anche lavorando su confezioni più piccole in funzione del fatto che i nuclei familiari medi si sono ridotti, ma anche diversificando l’offerta. In questa direzione già da tre anni abbiamo siglato un accordo con Unionberg, la cooperativa di Reggio Calabria specializzata nella produzione di bergamotto. Grazie a quest’accordo, da due anni portiamo sugli scaffali di Esselunga e Despar confezioni da due e da quattro di questo tipico frutto reggino”.

La partnership si sta dimostrando particolarmente virtuosa dal momento che registra tassi di crescita dei volumi di bergamotto immessi nei canali distributivi Gallo che oscillano tra il 40 ed il 50% annuo. “Solo l’anno scorso ne abbiamo venduto 300 quintali e per questa campagna contiamo di crescere di un ulteriore 30-40%”.

Mariangela Latella

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