“LA CINA VUOLE CRESCERE. L’ITALIA PUÒ ESSERE PROTAGONISTA”

La Cina è vicina. Il primo giorno di Mac Fruit Attraction China sembra confermarlo pienamente. Questa mattina alle 9 (le 2 di notte in Italia) all’apertura dei cancelli della prima edizione di Horti China, il Salone di Shanghai dedicato all’ortofrutta che ospita tra i suoi padiglioni la fiera italo-spagnola organizzata da Cesena Fiere e IFEMA, i visitatori erano tantissimi, l’interesse elevatissimo così come le aspettative, per altro non minimamente tradite da questa prima giornata di fiera.

Alla cerimonia di apertura, durante la quale si sono alternati sul palco autorità cinesi e non, protagonista assoluta la volontà del comparto locale di fare un deciso passo avanti in fatto di sicurezza delle produzioni. “La Cina è entrata in una nuova era, un nuovo socialismo con caratteristiche cinesi, che si pone come obiettivo primario la soddisfazione di un miglior stile di vita dei cittadini. Offrire frutta e verdura colorata e salubre è un modo per rispondere al meglio alla nuova domanda. Horti China è pensata e organizzata con lo spirito di sostenere i protagonisti del comparto in questa fase, dando loro la possibilità di migliorarsi a trecentosessanta gradi, compreso in ambito fitosanitario”, ha dichiarato Wang Wei, presidente della società cinese responsabile della sicurezza dei prodotti in entrata/uscita e team leader della commissione di ispezione disciplinare di AQUIS.

Horti China si tiene nell’ambito del China International Agro Products Trading Fair, un Salone di primaria importanza per il comparto agroindustriale con espositori provenienti da oltre 30 Paesi, quest’anno alla sua nona edizione, che promuove la circolazione di prodotti agroalimentari confermando il ruolo di Shanghai come hub logistica in Cina. Un protagonismo assoluto, forte del progetto in fase di avvio per la ridefinizione della rete commerciale, più capillare ed efficiente rispetto a quella attuale, che farà della ‘Parigi di Oriente’ il vero baricentro commerciale dell’agroalimentare nel Paese.

“È un momento significativo per la Cina, che potrebbe rappresentare una svolta in termini commerciali anche per noi”, ha dichiarato al Corriere Ortofrutticolo il direttore del Maap Francesco Cera. “Se si struttureranno come sembra abbiano le intenzioni di fare, con la loro capacità produttiva e una maggior organizzazione logistica unita ad una miglior efficienza produttiva, l’impatto per noi potrebbe essere forte. D’altra parte è un percorso lungo, che se come italiani detentori di buon know how sapessimo sfruttare, potremmo vivere da protagonisti. L’interesse manifestato è chiaro e dimostra la volontà di rispondere alla crescente domanda di produzioni sostenibili adottando tecniche di legate alla biodiversità, superando talvolta la lotta integrata e la produzione biologica per avviare un percorso davvero innovativo; anche questo aspetto è interessante e potrebbe essere una buona opportunità per l’Italia”.

Chiara Brandi

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