COFERASTA ESTENDE IL NUOVO PACKAGING PER LE PERE E PUNTA A SVILUPPARE IL MARCHIO “PRIMA FRUTTA”

Dal 1965 la qualità dell’offerta è la caratteristica distintiva di Coferasta, la più grande e importante Asta di frutta in Italia. Il Corriere Ortofrutticolo ha raggiunto Gabriele Roncarati, Responsabile Commerciale della società di San Martino di Ferrara, per fare il punto del 2017 e scoprire gli obiettivi per il nuovo anno.

A novembre è stata lanciata sul mercato una nuova confezione per la linea premium di Abate e Kaiser da 4,5 chilogrammi, di colore nero e con un’apertura a forma di pera per esaltarne il contenuto. Come è nata l’idea e qual è stata la risposta del mercato?

“È un’idea nata qualche mese fa su proposta di Gianni Giannini, responsabile della linea premium di Coferasta, con l’intenzione di differenziare le nostre pere. Al momento la risposta dei clienti è stata oltremodo positiva, per certi versi inaspettata, tale da non riuscire sempre ad evadere tutte le richieste. La continuità della fornitura di questa tipologia di offerta è al momento il nostro punto debole. È un problema di scelta delle migliori pere da preparare, ma stiamo lavorando affinché possa risolversi al più presto e al meglio”.

Ad oggi il packaging è disponibile solo per due varietà di pere. Nei piani di Coferasta c’è un ampliamento dell’offerta?

“Presto saranno disponibili in questa versione anche le pere Conference. Essendo arrivati sul mercato a campagna già avviata non abbiamo potuto utilizzare il nuovo packaging per le altre varietà estive; dal 2018 l’intenzione è di estendere la proposta anche a Williams, Carmen e Santa Maria. Ma non solo. Dalla primavera e per la prossima campagna estiva lo stesso imballaggio sarà utilizzato anche per tutti i prodotti della linea Prima Frutta venduta con il nostro tradizionale metodo delle aste. L’idea è di migliorarci in termini organizzativi e utilizzare questo tipo di imballaggio per tutta la proposta premium, così da dare un vero valore aggiunto all’offerta, soprattutto nella domanda sempre crescente di prodotto a marchio Prima Frutta”.

Tracciamo un breve bilancio dell’anno che volge al termine

“Da parte nostra non possiamo che essere soddisfatti. Lavoriamo con aziende agricole fidate che ci permettono di mantenere i nostri standard qualitativi elevati. È questa la nostra forza e il nostro vero elemento di differenziazione che porta gli storici compratori Coferasta a preferirci rispetto ad altri, accettando di pagare un prezzo a volte più elevato in cambio di un prodotto fresco e di qualità, colto al giusto grado di maturazione e acquistato non più di 24 ore dopo la raccolta. Ovviamente anche per Coferasta ci sono stati momenti difficili. Il motivo non dipende direttamente da noi; a mio parere si tratta di un problema strutturale del ‘sistema Italia’ che porta a momenti di sovrapposizione dell’offerta, soprattutto in estate, e al conseguente surplus di prodotto, con tutto ciò che questo comporta. Fortunatamente il posizionamento di Coferasta in parte ci tutela, ma in qualche modo ne paghiamo ugualmente lo scotto”.

Quali sono le aspettative per il 2018?

“In primo luogo l’intenzione è continuare a sviluppare il nostro marchio premium Prima Frutta, conferendogli una vera identità e riconoscibilità. Per farlo, oltre a lavorare sulla comunicazione, non bisogna dimenticare il costante lavoro di miglioramento in campo; per questo non smetteremo di collaborare e aiutare il mondo della produzione a rendere possibile tutto ciò. In generale l’obiettivo è proseguire il lavoro che già facciamo bene facendolo sempre meglio”.

Chiara Brandi

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