TRENTINO FRUTTICOLO SOSTENIBILE, IL PROGETTO CONTINUA NEL SEGNO DEL RISPETTO DELL’AMBIENTE

Una platea di oltre 500 persone ha partecipato al Convegno “Progetto Trentino Frutticolo Sostenibile, il percorso continua”, secondo incontro annuale di dialogo e confronto con la cittadinanza sul tema della Sostenibilità, organizzato da APOT, Associazione Produttori ortofrutticoli Trentini.

Focus della serata, la presentazione dei dati aggiornati dell’impegno di APOT, delle Cooperative e degli enti preposti nel migliorare la qualità della vita nel territorio trentino. Indicatori importanti che gli organizzatori hanno alternato a contributi video di interviste rivolte ai cittadini, ai frutticoltori e ai rappresentanti di imprese private ed enti di ricerca. Leit motiv dell’intero evento la continuità di un percorso avviato nella primavera 2016 con il nome “Trentino Frutticolo Sostenibile”, che intende portare avanti anche nel 2018 il lavoro di analisi, ricerca, controlli e misurazioni nell’ottica del costante miglioramento del livello di sostenibilità, ambientale, sociale ed economica del territorio trentino.

Ad aprire i lavori Ennio Magnani, Presidente di APOT, che ha sottolineato non solo il valore di questo processo che impegna risorse economiche e umane ma l’importanza del necessario dialogo e confronto con tutti i portatori di interesse per renderli consapevoli e coinvolti: “Due gli obiettivi di questo percorso, argomentare di come il mondo ortofrutticolo abbia accelerato sul tema della sostenibilità e dare agli stessi frutticoltori le giuste motivazioni per proseguire, in accordo con la popolazione, nell’ottica di essere sempre più competitivi e distintivi sul mercato”.

A seguire, i saluti di Michele Dallapiccola, Assessore all’Agricoltura della Provincia Autonoma di Trento, che ha dichiarato: “Noi invochiamo la scienza a tutela della salute di tutti, a cominciare da chi quel prodotto lo fa, l’agricoltore che viaggia sul trattore ogni giorno fino a chi quel prodotto lo consuma. Siamo dentro ad un sistema, l’Autonomia è una nostra peculiarità, dobbiamo raccogliere le responsabilità e metterle a fattore comune, garantendo sia la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori”.

Di valore e ben articolato il doppio tavolo di dibattito successivo alle video-interviste e ai dati statistici di aggiornamento commentati da Alessandro Dalpiaz, direttore APOT, e Roberto Della Casa, docente universitario e curatore delle ricerche.

Il primo modulo ha accolto alcuni rappresentanti della comunità civile e scientifica, dove unanime è stato il riconoscimento del profondo lavoro di ricerca, cultura, formazione e educazione alla sostenibilità che si sta svolgendo, dagli studi scientifici, per quanto ancora necessitino di essere supportati da maggiori investimenti come ha sottolineato il prof. Angelo Moretto, alla scuola che vede nei giovani sia la consapevolezza del valore dell’ambiente che la necessità di fare sistema per salvaguardarlo, come riporta Tiziana Rossi, dirigente scolastico. Importante che si continui a monitorare con tecnologie sempre più sofisticate e aggiornate il territorio è stato poi il richiamo di Raffaella Canepel di APPA, mentre Marcello Lunelli delle Cantine Ferrari ha sottolineato come la crisi del 2009 abbia dato una spinta nel miglioramento della qualità del prodotto, creando le prerogative verso la cultura del biologico.

Oscar Farinetti, ospite d’eccezione, con la sua nota animosità e passione, ha espresso lodi e ammirazione per le celle ipogee che meritano di essere conosciute in tutto il mondo, e invitato a comunicare le bellezze e il valore del territorio trentino e dei suoi prodotti, unici e distintivi: “ L’intera filiera merita di essere raccontata in un vero e proprio story telling per rispondere ad una consumatore sempre più attento al cibo prodotto in equilibrio con il pianeta”.

Il secondo tavolo di lavoro ha offerto al pubblico la visione politica, sociale ed economica sul fronte della sostenibilità e ribadito il ruolo della ricerca, per cui vanno alimentati i continui investimenti, con l’invito gli agricoltori ad avere fiducia nella scienza, poiché è l’unica strada percorribile per guidare il processo versa la sostenibilità,  oltre a mantenere sempre vivi e forti gli strumenti di aggregazione, binomio necessario per essere competitivi in un mondo che sta vivendo cambiamenti climatici che richiedono nuovi approcci.

Presenti l’On. Paolo De Castro e l’On. Herbert Dorfmann, entrambi della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, insieme a Giuseppe Blasi, Capo Dipartimento delle politiche europee, Internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

E a concludere i lavori Ugo Rossi Presidente Provincia autonoma di Trento: “Sostenibilità per un territorio come il nostro significa saper tramandare ai nostri figli un ambiente intatto e quindi anche il modo con cui produciamo i nostri prodotti ha la sua importanza, ma sostenibilità per un territorio montano significa anche avere la possibilità di poterci vivere e lavorare e quindi tutte le attività, come l’agricoltura e il turismo, devono garantire un equilibrio tra la possibilità di sviluppo, appunto sostenibile, e fra la capacità di creare valore, perché un territorio con un ambiente intatto e incontaminato, ma spopolato non è alla lunga sostenibile e quindi si tratta di lavorare con equilibrio, senza esagerare, ne in un senso che nell’altro, e mi pare che i nostri produttori abbiano capito questa necessità, impegnandosi con convinzione. Sono fiducioso che, investendo sulla ricerca e sull’innovazione e sulla capacità di coniugare il valore dei prodotti al valore del territorio, andremo nella giusta direzione”.

Decisamente soddisfatti gli organizzatori di questo interessante e nuovo incontro che raccoglie le istanze degli agricoltori e della stessa cittadinanza che chiede non solo che siano mantenute le promesse, ma di essere aggiornata e coinvolta. Il Progetto Trentino Frutticolo Sostenibile ha ribadito il suo ruolo di portavoce, continuando ad operare in questa direzione di apertura e trasparenza per rendere la collettività informata e rassicurata sulla qualità di vita del territorio in cui abita.

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