ORTOFRUTTA VENETA, 2017 INFLUENZATO DAL MALTEMPO. PRODUZIONI IN CALO

Il 2017 è stato un anno complesso per l’ortofrutta veneta. Dai dati diffusi ieri nello studio di Veneto Agricoltura sulla situazione dell’agroalimentare della regione presentato a Fieragricola a Verona, è emerso un quadro non troppo positivo per il settore influenzato soprattutto dal maltempo.

Le principali colture orticole hanno risentito infatti dell’andamento climatico sfavorevole e hanno segnato rese negative con diminuzione della produzione per radicchio (119.500 tonnellate, -5%), lattuga (-16%) e fragola (-4%). In leggero aumento la patata (129.500 tons, +1%). Le superfici investite a ortaggi sono aumentate a circa 27.600 ettari, in crescita dell’1% rispetto all’anno precedente. Si stima che le orticole a pieno campo, che rappresentano il 75% degli ortaggi coltivati in Veneto, possano attestarsi su circa 20.500 ettari (+2%), in aumento le piante da tubero (3.100 ettari, +5%), mentre si riducono le orticole in serra, stimate in circa 4.000 ettari (-6%).

Gelate tardive e siccità hanno avuto ripercussioni negative sulla frutta, eccetto il ciliegio, che hanno presentato cali nelle rese e nella produzione che vanno dal -6% delle mele (245.000 tons), al -8% delle pesche (52.100 tons) fino al -19% per le pere (73.300 tons) e addirittura al -41% per l’actinidia (41.100 tons), anche per via di una riacutizzazione delle note fitopatologie. Come detto, in aumento solo il raccolto di ciliegio (+23%), ma al di sotto dei normali standard produttivi della coltura. In questo caso il calo del prezzo del -19% e la mancanza di prospettiva economica hanno indotto molti agricoltori a non raccogliere gran parte della produzione. Il calo della produzione è stato compensato in parte da un aumento dei prezzi solo per mele e kiwi, rispettivamente del +15% e del +24%, mentre il prezzo di pere e pesche è calato dell’1,5% circa.

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