Acqua, banane e latte. Sono questi i prodotti più venduti su Amazon Prime Now, il servizio inaugurato nel 2015 a Milano per gli acquisti che arrivano a casa entro un’ora dall’ordine. Quando ci sono di mezzo carichi pesanti, i milanesi non hanno dubbi: ricorrere al servizio a domicilio. Ecco perché le bottiglie di acqua si posizionano al primo posto assoluto dalla classifica del colosso americano. Al secondo posto e terzo posto rispettivamente banane e latte: si tratta di prodotti alimentari freschi, spesso acquistati online a seguito di una necessità improvvisa, vale a dire con le scorte in casa terminate. Al quarto posto, i milanesi acquistano online il pollo, seguito da Coca-Cola e mozzarella, al sesto posto, come ricorda in un articolo Bimag.
Necessità improvvisa, si diceva. Il latte, infatti, viene acquistato online dai milanesi nella fascia delle otto del mattino, quella, appunto, della colazione. I prodotti più ordinati su Amazon Prime Now intorno alle 18? Le birre per l’aperitivo. Le più richieste per la cena? Le verdure. I giorni in cui si ordina di più sono quelli del fine settimana e le fasce orarie dalle 10 alle 12 e dalle 20 alle 22.
“Amazon sta stravolgendo il nostro processo decisionale di consumatori – spiega a La Repubblica la docente di psicologia dei consumi all’università Bicocca, Nadia Olivero – anche per quanto riguarda l’approvvigionamento dei beni di uso quotidiano. La tradizione vorrebbe che ci mettessimo lì a decidere di cosa abbiamo bisogno e poi andassimo a fare la spesa al supermercato, comprando un po’ sulla base delle esigenze e un po’ sulla base delle sollecitazioni fisiche del retail. Con questi servizi cambia tutto. Viene meno la necessità di spostarsi e insieme a questo le risorse da legare al trasporto, che per un certo tipo di target sono discriminanti. La possibilità di ridurre questo investimento, ovvero i trasporti per andare a fare la spesa, sarà sempre più apprezzata col passare del tempo. Dal punto di vista del marketing è un cambiamento epocale e mette in crisi le regole della distribuzione in termini concorrenziali. E poi porta a fare acquisti quando si finisce la scorta, così la necessità di confrontare diversi prodotti viene sostituita dal vantaggio di poter essere serviti immediatamente”.