Si è tenuta questa mattina a Ferrara, presso la sede del Centro Servizi Ortofrutticoli (CSO), un’importante riunione per approfondire gli aspetti tecnico-giuridici relativi al nuovo regolamento Omnibus, in vigore dal primo gennaio 2018. Presenti al tavolo i soci del CSO, il presidente Paolo Bruni e il primo vice presidente alla Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro.
“Il regolamento Omnibus, approvato lo scorso dicembre dal Parlamento europeo, è una vera e propria riforma della PAC di metà percorso”, ha spiegato l’On. De Castro, a margine dell’incontro, al Corriere Ortofrutticolo. “Nello specifico – ha continuato – sono stati introdotti 170 cambiamenti relativi a tre capitoli: la semplificazione del greening per le colture azoto-fissatrici, di particolare interesse per i produttori di erba medica e soia; un ‘pacchetto giovani’ ad hoc; e il superamento dei problemi legati alla concorrenza per tutte le strutture organizzate”.
Proprio quest’ultimo aspetto è stato al centro del dibattito della mattinata. “L’esigenza di superare le difficoltà che il sistema ha nei confronti delle autorità garanti è stata pienamente soddisfatta grazie a questo regolamento, nel quale la Comunità europea afferma la supremazia dei provvedimenti adottati all’interno della Politica Agricola Comune rispetto alle regole sulla concorrenza”, ha spiegato De Castro.
“Siamo riusciti a derogare il settore agricolo dalle regole sull’anti-trust che riguardano la produzione, la vendita e la trasformazione dei prodotti agricoli, indipendentemente dal fatto che la loro proprietà sia passata o meno dagli agricoltori alle OP”.
Per il vicepresidente della ComAgri, l’accesso a nuovi strumenti per la gestione dei rischi rappresenta un capitolo che non poteva mancare nella revisione di metà percorso della Pac, considerando le grandi carenze emerse per promuovere l’accesso degli agricoltori a strumenti assicurativi, fondi di mutualità e meccanismi di stabilizzazione dei redditi. Ora per attivare il meccanismo di stabilizzazione dei redditi settoriali o, soprattutto, le assicurazioni, è sufficiente che la perdita del prodotto raggiunga il livello del 20%, mentre sale dal 65 al 70% l’intensità del contributo pubblico, con la possibilità di usare indici economici per misurare le perdite subite.

La riunione dei soci del Cso con Paolo De Castro
“Personalmente tengo anche ad assicurarvi – ha aggiunto De Castro – che sostengo le esigenze espresse in questi giorni dalle Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli in seno al Copa e alla Cogeca che hanno esortato l’Unione europea a prolungare il regime di sostegno specifico al vostro settore. In futuro – ha concluso De Castro – questi elementi dovranno essere integrati e migliorati nel nuovo negoziato con cui siamo chiamati ad affrontare le sfide della Pac post 2020, opponendoci a tutti i tentativi di ri-nazionalizzazione, affinché la Politica agricola comune resti il perno del disegno europeo”.
“Partendo dalla proposta iniziale della Commissione europea contente solo piccoli aggiustamenti – ha spiegato il Presidente di CSO Italy Paolo Bruni – la Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha lavorato per arrivare ad una vera e propria riforma di medio termine della PAC finalizzata a promuovere le semplificazione richieste dai nostri agricoltori. Diverse e importanti sono le novità introdotte e il forte interesse mostrato dai nostri soci alla riunione di questa mattina lo dimostra. Il loro pragmatico coinvolgimento e le modifiche adottate dal regolamento sono il punto di partenza sul quale innestare i ragionamenti per le future politiche europee”.
Chiara Brandi