SPAGNA, IL GOVERNO HA UN PIANO ANTI-CRISI, CREDITO PER 80 MILIONI

È stato presentato ieri a Madrid un Piano per il miglioramento del settore della frutta estiva, elaborato dal Ministero dell’Agricoltura spagnolo (MAPAMA) in concerto con le principali organizzazioni dei produttori durante una ventina di incontri tenutisi nel corso degli ultimi mesi.

Parlando ai giornalisti a latere del Consiglio Consultivo dell’Agricoltura, il segretario generale per l’agricoltura e l’alimentazione Carlos Cabanas (nella foto) ha sottolineato che si tratta di “un progetto ambizioso, pensato per affrontare al meglio ed insieme la situazione di crisi, divenuta strutturale dopo l’embargo russo del 2014, di un settore davvero importante per il Paese”.

Il Piano proposto include misure di lungo e di breve periodo. Quest’ultime saranno in vigore già dal prossimo aprile, con l’inizio della campagna in Andalucia e a Murcia, e interessano l’apertura di una linea di credito di 80 milioni di euro ai produttori oltre a diverse tipologie di agevolazioni fiscali.

In particolare, nel Piano vengono inserite 14 misure raggruppate in 4 grandi blocchi: iniezione di liquidità (blocco che rientra nelle azioni a breve termine); riequilibrio tra domanda e offerta (attraverso cambiamenti di tipo normativo, il controllo di nuove piantagioni, la promozione della produzione biologica e la ricerca di nuovi mercati); organizzazione settoriale (ovvero la promozione di OP più grandi, associazioni di OP e Interprofessionali e il rafforzamento dei controlli in tema di Legge sulla catena alimentare); maggiori informazioni di settore per facilitare la pianificazione e il monitoraggio delle campagne.

“Abbiamo quattro mesi per affrontare questo problema di squilibrio tra domanda e offerta”, ha dichiarato Cabanas, sottolineando anche l’importanza “di un comparto organizzato e unito in un’ottica di maggior concretezza e efficacia decisionale in termini di tipologia e quantitativi di frutta”.

Al contrario di quanto ripetutamente chiesto dalle associazioni di produttori, il Piano tuttavia non contempla sovvenzioni né per lo sradicamento né per il reimpianto di altre varietà di drupacee: “non si può dare denaro per piantumare alberi né altro denaro per rimuoverli”, conclude Cabanas.

Per una valutazione effettiva della validità del Piano presentato, il Ministero si è impegnato, in collaborazione con le Comunità autonome e le Organizzazioni di settore, a seguire il follow-up delle misure adottate e ad elaborare entro dicembre 2018 un rapporto finale sulla loro applicazione.

Chiara Brandi

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