QUASI QUASI SENZA GOVERNO VA MEGLIO… INTANTO LA SPAGNA CI DÀ SONORI SCHIAFFONI, NELL’ORTOFRUTTA E NEL RESTO

Mentre gli stregoni della politica tentano di conciliare l’inconciliabile (cioè CinqueStelle e Pd), l’indecente balletto politico-istituzionale che dura da quasi due mesi senza tirare un ragno fuori dal buco ci fa meditare sul fatto che l’Italia potrebbe andare avanti senza politica, senza governo, con un esecutivo in carica solo per gli affari correnti. Il ministro dell’Agricoltura si chiama Paolo Gentiloni? Splendido, è come non ci fosse, quasi meglio che le nullità (o semi-nullità) che si sono alternate negli ultimi anni. Almeno non fa danni. Ironie a parte, ovvio che un Governo prima o poi ci vuole, ma che sappia dove andare e come.

Segnalo che sul piano economico la Spagna (come Pil pro capite) “ci sta sorpassando e nel giro di qualche anno ci potrà addirittura distanziare di diversi punti”, scrive sul Corriere della Sera Dario di Vico. I cugini iberici crescono il doppio di noi (+3,1% nel 2017) e nel 2018 faranno ancora meglio. Pare che quello che sono riusciti a fare nell’agricoltura (nell’ortofrutta in particolare) gli spagnoli siano in grado di replicarlo anche negli altri settori dell’economia, pur senza avere una grande manifattura, un costruttore di auto nazionale, nessuna particolare ‘eccellenza’ nella moda, nel design, nel food.

E allora come si spiega il miracolo dell’economia iberica che corre? Forse dall’organizzazione, dal sapere fare squadra, da una politica che non ammazza le imprese con un fisco e una burocrazia opprimenti.

Coldiretti (è stata l’unica nel mondo agricolo) ha commentato il ‘sorpasso’ spagnolo ai nostri danni ricordando che comunque “l’Italia vince la corrida con la Spagna a tavola nella qualità, dai prodotti Doc al biologico fino alle scelta di non coltivare organismi geneticamente modificati (Ogm) ma gli iberici superano l’Italia nelle quantità, dall’olio all’ortofrutta, anche se il tricolore sventola sul primato mondiale del vino”. Insomma noi facciamo qualità, loro quantità, sembra dire Coldiretti.

Però nell’ortofrutta ‘qualità’ significa anche organizzazione, sapiente utilizzo dei fondi europei, aggregare massa critica, muoversi come sistema Paese. Così si spiegano i quasi 15 miliardi di export di ortofrutta degli spagnoli (tre volte noi) e – udite, udite – i quasi 50 miliardi di export agroalimentare complessivo della Spagna contro i nostri 41. Evidentemente le ‘eccellenze’ spagnole funzionano meglio sui mercati internazionali delle nostre. Anche qui, chiediamoci come mai…

Alla recente assemblea di Fruitimprese (dove Marco Salvi è stato riconfermato per la terza volta alla presidenza) questi scenari aleggiavano nella sala e nella brillante relazione di Salvi oltre che negli interventi degli ospiti. Il nostro ex ministro Paolo de Castro ha invitato a credere di più nell’Europa, a farsi parte attiva a Bruxelles. Ulrich Spieckermann di Rewe ha detto che la globalizzazione deve rappresentare un’opportunità per il settore, che non ci si deve fermare davanti alle barriere del neo-protezionismo e che bisogna avere il coraggio di affrontare i mercati più lontani dove il futuro è sicuramente interessante. L’Europa, la globalizzazione… temi oggi in primo piano mentre emergono spinte anti-Europa e anti-globalizzazione proprio dalle forze politiche che hanno vinto le elezioni. Qualcuno si è accorto che a Bruxelles si sta discutendo della Pac post 2020, della nuova Ocm ortofrutta, delle risorse che mancano causa Brexit e come reperirle? In questo momento le imprese (e le loro rappresentanze) sono più che mai sole davanti alle incognite del futuro. Una grande responsabilità, ma anche una spinta a darsi da fare, a non cercare alibi, a tenere la schiena diritta davanti a una politica inefficiente, tutta bla-bla, incapace di fare quello per cui è pagata: risolvere i problemi.

All’amico Marco Salvi, acclamato per il terzo mandato alla guida di Fruitimprese, congratulazioni e auguri di buon lavoro. Fra i suoi impegni adesso ce ne sarà uno nuovo: dovrà individuare un successore…

Lorenzo Frassoldati

direttore Corriere Ortofrutticolo

l.frassoldati@alice.it

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