SCALISE AI GROSSISTI: DOVETE RIPOSIZIONARVI

In Germania l’89 per cento dell’ortofrutta viene venduta dalla grande distribuzione e solo l’11% transita dai Mercati all’Ingrosso. Nel Regno Unito lo stesso rapporto è 85 e 15%, in Olanda è 80 e 20%, in Spagna è 72 e 28%, in Francia 69 e 31%, in Italia 61 e 39%. Nel 2007 in Italia dai Mercati all’Ingrosso transitava il 50% dell’ortofrutta.

Dati che quando il tema è “la sfida dei Mercati” parlano da soli. I Centri Agro-Alimentari debbono cambiare marcia, a partire dai grossisti. Hanno la necessità “di riposizionarsi, di rilanciarsi”. Ma dalla relazione di Claudio Scalise (nella foto), managing partner di SG Marketing, al convegno di Fedagromercati sui nuovi scenari della distribuzione europea, c’è anche molto altro da riportare. La materia prima che trattano i Mercati, l’ortofrutta, è considerata dalla distribuzione organizzata un prodotto prezioso da cui la DO e la GDO ricavano il 13% dei loro introiti dentro un 56% di introiti derivanti dal fresco. Chiaro che di conseguenza la distribuzione ‘moderna’ abbia aumentato la propria efficienza nel trattare e nel vendere l’ortofrutta cercando accordi direttamente con i produttori e sviluppando una segmentazione dell’offerta sempre più efficace nei confronti dei consumatori. Cosa possono fare a questo punto i grossisti dei Mercati? Sfruttare forme di collaborazione e recuperare posizioni con quella parte della GDO, in particolare le catene regionali, che considerano i Mercati fonte di approvvigionamento, puntando su alcuni punti che così ha identificato Scalise: la vicinanza dei Mercati ai centri urbani, la professionalità, il servizio, la crescita delle relazioni internazionali. “Oggi c’è più valore nel servizio che nel prodotto”, ha sottolineato Claudio Scalise. “E’ necessario far propri, da parte delle ditte grossiste, spezzoni di servizi, come il confezionamento, la logistica legata a una distribuzione capillare, garantire la catena del freddo, essere pronti a rifornire sempre di più e meglio l’horeca, entrare nella filiera della IV gamma”. Ma le aziende grossiste possono crescere anche intercettando nuovi flussi internazionali e, ancora prima, emancipandosi da rapporti tradizionali che non danno futuro cercando di posizionare il loro orario di lavoro sulla base delle esigenze dei propri clienti fino ad arrivare, se e quando possibile, ad un servizio H24, molto attuale in tempi di internet e di e-commerce, un fenomeno di fronte al quale è pure urgente reagire con iniziative dedicate. (a.f.)

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