CRPV, UTILE IN CRESCITA E NUOVO CDA: DREI PRESIDENTE. PROGETTO MASPES: 14 NUOVE VARIETÀ DI DRUPACEE

Si è chiuso con un utile di esercizio in crescita e un patrimonio netto superiore al milione di euro il bilancio 2017 del Centro Ricerche Produzioni Vegetali (CRPV), che inizia oggi un nuovo capitolo della sua storia caratterizzato da un nuovo presidente, un nuovo Cda e una compagine aziendale più ampia, dopo l’entrata della bolognese Agribologna seguita a quella di New Plant (costituita da Apo Conerpo, Apofruit Italia e Orogel Fresco) e delle aziende aderenti al CAV, quali Geoplant Vivai, Vitroplant Italia e Vivai F.lli Zanzi.

La presentazione delle cariche per il periodo 2018-2020 e delle 14 varietà tra pesche, nettarine e albicocche licenziate nell’ambito del progetto MASPES (diretto da Daniele Bassi dell’Università di Milano e Stefano Foschi del CRPV) sono state presentate questa mattina a Tebano nel centro sperimentale di Faenza (Ravenna).

Il nuovo Consiglio di CRPV ha eletto al proprio vertice Raffaele Drei (nella foto di apertura), presidente della cooperativa Agrintesa di Faenza, e sarà composto da: Marco Albertini (Progeo), Massimo Bondi (Promosagri), Massimo Bonetti (Coprob), Claudio Biondi (Cantine Riunite), Massimo Brusaporci (Alimos), Massimo Cristiani (Consorzio Patata Italiana di Qualità), Giuliano Donati (Granfrutta Zani), Raffaele Drei (Agrintesa), Gabriele Ferri (Patfrut/Naturitalia), Alberto Grassi (Apofruit), Stefano Lazzarini (Caviro), Realdo Mastini (Orogel Fresco), Ibrahim Saadeh (Pempa Corer), Davide Vernocchi (Apo Conerpo).

“Il CRPV – ha dichiarato Drei – concentrerà il suo impegno sulle migliori risposte alle esigenze del sistema produttivo, contribuendo alla creazione di un sistema regionale della ricerca efficiente ed in grado di accompagnare le imprese agroalimentari nei processi di innovazione, facilitando la diffusione di buone pratiche sostenibili e promuovendo l’innalzamento costante della qualità”. In particolare, in riferimento al comparto delle drupacee, il neo presidente ha dichiarato: “Non possiamo permettere che la ricerca resti ferma al palo come purtroppo sta accadendo. Il progetto Maspes è uno strumento per contrastare proprio questo. Focus su caratteristiche organolettiche e resistenza alle malattie (Sharka in primis) sono le linee guida del nostro lavoro”.

Obiettivi, questi ultimi, condivisi anche dal direttore di CRPV Alvaro Crociani: “Resistenti alle principali malattie ed affidabili in termini di costanza produttiva e rusticità, queste cultivar, ottenute dopo anni di incessante lavoro, sono state studiate per essere proposte alla distribuzione commerciale con continuità di offerta e per conquistare nuovi mercati, anche internazionali. Un elemento decisamente qualificante e strategico per il comprensorio romagnolo, da sempre ai vertici in Italia per superfici di albicocche, pesche e nettarine con una produzione in grado di alimentare, tra PLV e indotto, un flusso economico stimabile in quasi 10 miliardi di euro. Le nuove selezioni varietali – conclude Crociani – sono state ottenute attraverso metodologie innovative basate sulla genomica ed in particolare sulla MAS (marker-assisted selection) detta anche selezione assistita, in grado di rendere più efficiente il lavoro di selezione varietale tramite l’ausilio di marcatori molecolari”.

Fra le nuove varietà di albicocco, Pieve (dotata di buona rusticità, ottimo sapore e aspetto attraente con frutti di maggior qualità rispetto a Portici e meno soggetti a screpolature e imbrunimenti) e Petra (molto interessante per l’attraente aspetto esteriore del frutto, presenta pezzatura elevata e ottima consistenza del frutto).

Tra le varietà di pesche, si segnala Bordò (interessante per la precoce epoca di maturazione, l’aspetto ed il sapore dei frutti, di ottima consistenza), tra le nettarine Rebus 028 (caratterizzata da epoca di maturazione precoce, attraente aspetto esteriore del frutto e sapore subacido, buono) e Dulciva (interessante per l’epoca tardiva, l’elevata produttività e pezzatura dei frutti).

L’innovazione come caratteristica peculiare di CRPV è una delle armi vincenti della sua struttura organizzativa, composta da una base sociale produttiva e da ricercatori che operano in collaborazione con il mondo della produzione. È un aspetto importante sottolineato dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli che ha permesso una risposta rapida ed efficace all’opportunità dei Gruppi Operativi per l’Innovazione (GOI).

“In Regione i GOI, promossi nell’ambito della rete del Partenariato Europeo dell’Innovazione (PEI) e finanziati dal PSR 2014-2020, sono 93, di cui 32 (un terzo) attivamente partecipati dal CRPV. Nella maggior parte dei casi sono orientati alla soluzione di numerose problematiche legate al territorio regionale e si concentrano in particolare sulle tematiche della Smart Specialization Strategy, finalizzate al miglioramento della competitività delle imprese, allo sviluppo di progetti di bioeconomia, alla salvaguardia della biodiversità, alla diminuzione dei rilasci di sostanze inquinanti, all’ottimizzazione dell’uso di acqua, alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ed alla conservazione e sequestro del carbonio”.

Infine, commentando la situazione del comparto peschicolo, Caselli ha dichiarato: “Sono convinta che oggi più che mai sia un momento cruciale per porre la parola fine ad una crisi che si protrae da troppo. Per farlo non si può prescindere da un sistema di programmazione a livello del Mediterraneo né bypassare alcun passaggio della filiera in uno sforzo comune concentrato su una migliore qualità del prodotto”.

Chiara Brandi

 

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