DAGLI USA VOLA IL MICRO SHOPPING CON RITIRO IMMEDIATO IN STORE: “POTENZIALITÀ DI CRESCITA ESPONENZIALI”

L’ultima tendenza della Gdo americana sono le piccole gite per il cosiddetto micro-shopping, ossia acquisti ordinati online con ritiro velocissimo in negozio. Un sistema innovativo di vendita che mescola i format di distribuzione online e offline e che dà forma, personalizzandola, al modello di store 2.0 presentato a Fruit Logistica 2015 dal tedesco Thomas Vogler, retail consultant per Edeka e docente presso il Technische Hochschule Ingolstadt.

L’idea di Vogler nasceva dalla necessità di recuperare i negozi di prossimità che, sulla scia della crisi economica, continuavano a chiudere. Anche quelli connessi alle grandi catene.

Oggi è una vera e propria tendenza di mercato raccolta al volo dagli avanguardisti retailer americani con, in prima linea, la nuova accoppiata Amazone-Whole Foods che pure si porta dietro la pesante eredità derivata dall’acquisizione e data dai tanti negozietti periferici di proprietà costretti a chiudere negli ultimi anni.

Di necessità virtù. Le gite di micro-shopping, sono sempre più comuni tra i consumatori americani: in questo modo si effettuano oggi il 40% degli acquisti alimentari ma secondo Nielsen le potenzialità di crescita di questo settore sono notevoli e potrebbero arrivare a generare, tra il 2021 e il 2023 un fatturato di 100 miliardi di dollari anche dalla maggiore disponibilità di questi servizi.

In questo modo le esperienza di acquisto in pdv durano anche meno di cinque minuti, poiché la scelta del prodotto ed il suo ordine, sono già stati effettuati online dove, il consumatore, ha una velocità di scelta e acquisto dei prodotti di molto superiore rispetto alla tradizione esperienza in negozio.

Secondo una ricerca di WSL Strategic Retail, il 34% degli acquirenti che utilizzano le funzionalità di acquisto click-and-collect, compra più del normale e ben l’89% si dichiara soddisfatto soprattutto per la praticità del servizio

Con questo canale le vendite di Amazon-Whole Foods hanno già subito un’impennata dell’8,7% dall’agosto 2017, ossia dall’atto di acquisizione anche grazie ai tanti punti di ritiro di proprietà del colosso ecommerce.

Sulla scia di questa esperienza, anche altre catene, da Walmart a Kroger, secondo un recente articolo apparso su Forbes, starebbero aggiungendo ai loro servizi online, le opzioni di ritiro in store che vanno incontro alle esigenze dei consumatori con poco tempo.

“Nel primo trimestre del 2018 – si legge su Forbes – la catena di superstore Walmart Towers ha generato quasi 3,2 miliardi di dollari nelle vendite e-commerce che hanno priorità rispetto all’apertura di nuovi negozi. Walmart gestisce 1.100 postazioni di ritiro di generi alimentari online e prevede di aggiungere 500 nuovi punti ritiro entro la fine del 2018 che si aggiungeranno ai 200 già installati nel 2017”. Si tratta di una sorta di scaffali su piattaforma ai quali è possibile accedere anche tramite app intelligenti che aiutano a fare la spesa in base agli ultimi acquisti registrati.

Impennata di vendite online anche per Kroger che registra  un incremento del 66% solo nel primo trimestre del 2018 grazie al nuovo servizio click&collect denomiato ‘ClickList’. Con il servizio Drive Up di Target, invece, i clienti possono anche aspettare nel parcheggio del negozio che un inserviente consegni loro la spesa ordinata online entro due minuti dallo spegnimento dei motori della macchina.

Mariangela Latella

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