CASO CLOROPICRINA, NON REGALIAMO ALLA SPAGNA UN’ALTRA PARTITA VINTA SENZA COMBATTERE

Doveva nascere il ministero unico dell’agroalimentare, ricordate quanto ne abbiamo parlato? Niente, abbiamo parlato di niente. Invece è nato il ministero unico dell’Agri-Turismo solo perché il nuovo ministro Centinaio viene da quel settore. Sono gli uomini che fanno la differenza, si dice, e in effetti è così. Speriamo che siano gli uomini, nel senso dei burocrati ministeriali, anche in questo caso a risolvere questo inghippo burocratico-amministrativo legato alla cloropicrina, principio attivo essenziale per le produzioni di fragola del Sud e per cui al momento non esiste una molecola alternativa. Gli spagnoli – i soliti spagnoli – hanno già ottenuto il via libera interno all’uso della molecola. Da noi invece si attende ancora che il ministero della Salute conceda la deroga per gli usi eccezionali consentiti della Cloropicrina.

L’allarme sollevato da Francesco Nicodemo (leggi news), Carmela Suriano (leggi news) e Andrea Badursi è reale e motivato. La Basilicata, assieme alla Campania, è la prima produttrice di fragole del Paese con migliaia di posti di lavoro indotti e marchi di eccellenza come la Candonga. Quando si parla in ortofrutta della necessità di innovare e specializzarsi e del rapporto prezioso col territorio, la Basilicata è un esempio vincente, una eccellenza costruita negli ultimi vent’anni.

Senza la deroga della Salute siamo esposti alla concorrenza spietata della Spagna, ma a una concorrenza sleale perché frutto di diverse condizioni di produzione. E sarebbe solo colpa nostra se fra qualche mese sulle tavole rischiamo di avere solo fragole spagnole col collasso di prezzi e quantità delle nostre produzioni. E danni enormi al nostro tessuto produttivo e occupazionale specie nel Sud. Le istituzioni regionali si sono già mosse. L’assessore lucano Luca Braia e i vertici regionali incontreranno in questi giorni i ministeri interessati e le Commissioni parlamentari (leggi news). Occorre muoversi subito e dare risposte efficaci.

Abbiamo sentito parlare in questi giorni di difesa del made in Italy in Italia e all’estero. Una battaglia che il Governo vuole fare sua. La fragolicoltura del nostro Sud è vero grande autentico made in Italy, un patrimonio che va difeso senza esitazioni. Non possiamo regalare agli spagnoli un’altra partita vinta senza neppure combattere.

Lorenzo Frassoldati

Direttore del Corriere Ortofrutticolo

l.frassoldati@alice.it

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