MELE, LO SPAURACCHIO SI CHIAMA POLONIA

Witold Boguta, presidente dell’Organizzazione nazionale dei gruppi di produttori ortofrutticoli della Polonia, ha dichiarato ad alcuni media polacchi che la grandine non ha causato perdite alle colture. Inoltre, la calda e lunga estate ha fatto sì che la raccolta delle mele fosse in anticipo rispetto al solito, e nemmeno questo ha danneggiato i frutti, dal momento che i frutteti sono adeguatamente irrigati. Se ne deduce che quest’anno il raccolto di mele in Polonia (che è già il primo produttore europeo seguito dall’Italia) potrebbe rivelarsi enorme, e comportare un ingente abbassamento dei prezzi per il prodotto destinato al mercato del fresco, per quello destinato alla trasformazione e alla produzione di succhi di mela.

Lo stesso Bugota ha annunciato che la Polonia sta anticipando un raccolto di mele da record, superiore anche ai 4,2 milioni di tonnellate dell’annata record 2016. I produttori si preoccupano per le quotazioni al ribasso, ma i consumatori polacchi possono trarre vantaggio dalla situazione.
All’ingrosso i prezzi delle mele di questa stagione sono compresi in Polonia tra gli 0,73 e gli 0,98 dollari al kg a seconda della varietà. E c’è ancora qualche stock della passata campagna nei magazzini, ovviamente con quotazioni più basse.

Questa situazione in Polonia avrà sicure conseguenze sull’intero mercato europeo delle mele e anche, in una certa misura, sulle quotazioni della produzione italiana. Essa inoltre spingerà i polacchi ad essere ancora più attivi sui mercati internazionali, anche i più lontani, dove, a fronte di una qualità crescente grazie alle tecnologie più avanzate sempre più diffuse nel Paese, hanno il vantaggio di presentarsi con prezzi competitivi.

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