SI SPENDE DI PIU’ PER L’ORTOFRUTTA, CHI PRODUCE NON LO SA

Il Rapporto sulla Competitività dell’agroalimentare italiano è stato presentato da Ismea il 24 luglio a Palazzo Wedekind di Roma, alla presenza del ministro Gian Marco Centinaio. Dall’ampio rapporto emergono certamente indicazioni utili per l’ortofrutta.

Infatti, nella top ten dei prodotti maggiormente acquistati nel 2017 dagli italiani, troviamo proprio l’ortofrutta fresca sul podio, con un peso sulla spesa del 13,4% mentre le carni fresche sono al 9,5% e i formaggi all’8,4. A seguire salumi, ortofrutta trasformata, pesce, vino, latte, acqua in bottiglia e solo all’ultimo posto della top 10 la pasta.

La crescita della spesa per prodotti ortofrutticoli è dovuta – si evince dal Rapporto – non solo all’incremento dei prezzi ma anche alla capacità del comparto di intercettare, prima di altri, le nuove tendenze e le richieste dei consumatori, mettendo a punto un’offerta variegata di prodotti salutistici e ad alto contenuto di servizio, con tassi di crescita a due cifre in volume e valore, per tutto l’ultimo quinquennio.

La dinamica dei consumi – sottolinea il lavoro di Ismea – risente dei cambiamenti dei comportamenti d’acquisto, caratterizzati da una sempre più marcata polarizzazione su due categorie di consumatori: i ‘Golden Shopper’, più orientati verso elementi valoriali, tangibili ed etici, e i ‘Low Price’, più attenti al prezzo e alle promozioni, che stanno facendo la fortuna dei discount.

Un altro dato emerso nel corso della presentazione del Rapporto è molto importante: su 100 euro destinati dal consumatore all’acquisto di prodotti agricoli freschi rimarrebbero al produttore 6 euro di utile, contro i 17 euro in capo alle imprese del commercio e del trasporto.

Nel caso dei prodotti alimentari trasformati, dove la filiera si allunga, l’utile per l’imprenditore agricolo si contrae ulteriormente, scendendo – stando alla rilevazione Ismea – sotto i 2 euro, al pari di quello realizzato dall’industria alimentare, mentre la quota preponderante del valore è destinata alla fase della distribuzione e della logistica che, insieme, trattengono 11 euro.

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