DE CASTRO: “COLPIRE IL BILANCIO UE È COLPIRE AL CUORE LA PAC”

Chi nel Governo pensa di non contribuire più al bilancio europeo sappia che rischia di tranciare alla radice linfa vitale per l’agricoltura italiana: ossia 37,5 miliardi di euro che Bruxelles sta versando e verserà dal 2014 al 2020 a 1,6 milioni di agricoltori italiani, ma anche a chi lavora e vive nelle campagne, e soprattutto ai giovani con meno di 35 anni che con entusiasmo stanno tornando (+10mila solo nel 2017) alla terra”. Lo ha detto in una nota Paolo De Castro (nella foto), primo vicepresidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo in vista dei negoziati nei prossimi mesi del bilancio UE 2021-2027 in cui si vorrebbero tagliare i fondi della PAC per coprire il “buco” che lascerà la Brexit.

“Non si può lanciare questo tipo di provocazioni – precisa De Castro – quando il Parlamento europeo si sta battendo con forza per evitare tagli al prossimo bilancio agricolo i cui aiuti rappresentano mediamente in Italia il 25% del reddito dei produttori, proteggono i consumatori e gli stessi agricoltori che con il loro lavoro alimentano la più grande industria UE, quella dell’agroalimentare, che assicura 44 milioni di posti di lavoro. Senza dimenticare il sostegno alle aree rurali di cui il Belpaese è il primo beneficiario con 10,4 miliardi. Non ultimo il ruolo che ha nella difesa dell’ambiente e della montagna”.

E come la mettiamo, contrattacca ancora De Castro, “con il 69% degli italiani che – secondo il sondaggio Eurobarometro più recente – ritiene gli aiuti UE alla PAC giusti o troppo bassi (solo il 7% li considera ‘troppo alti’)?. Tra il 2008 e il 2014 solo il Nord-Est ha raccolto il 51,5% dei pagamenti diretti UE all’Italia; il 25% dei fondi per le misure di mercato; il 23,5%, degli UE e nazionali per lo sviluppo rurale”.

“La Pac è lo zoccolo duro dell’UE – ha concluso De Castro – colpirla significa volere la fine dell’Europa”.

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