PATATE, CITTERIO: “PREZZI BUONI MA DOMANDA SCARSA. ORA SI SPERA NEI CONSUMI”

Annata mediamente buona e prezzi sostenuti per le patate venete, sebbene la domanda sia ancora scarsa. Domenico Citterio (nella foto), titolare dell’omonima impresa di San Martino Buon Albergo (Verona), consigliere di Fruitimprese Veneto e di Fruitimprese nazionale, vicepresidente di Europatat (l’associazione europea dei commercianti del settore), fa il punto sul mercato.

Domenico Citterio

“In Veneto – uno dei bacini produttivi più importanti d’Italia, concentrato nel triangolo tra Cologna Veneta, Montagnana e Asigliano Veneto – la campagna pataticola 2018 si è chiusa a fine luglio con buone rese (attorno ai 550-600 quintali per ettaro) grazie all’andamento stagionale favorevole, nonostante un ritardo nelle semine di oltre 15 giorni. Sulle partite più tardive si sono registrati attacchi di ferretto, un parassita che dopo la messa al bando del geo-disinfestante Regent non ha trovato prodotti alternativi altrettanto efficaci per contrastarlo”, spiega Citterio.

“Il mercato è partito bene in estate con le prime partite di prodotto venduto in campagna “a tutta buca” attorno ai 22 centesimi/kg e con una media a chiusura di campagna di 20 centesimi/kg. Prezzi decisamente soddisfacenti se messi in relazione all’andamento disastroso dell’ultima campagna”.

Dall’estate in poi – continua il vice presidente di Europatat – le vendite si sono rarefatte per l’abbondanza e varietà delle altre verdure di stagione e per il protrarsi della stagione calda e di temperature quasi estive che non favoriscono il consumo della patata. Diversa da quella italiana è la situazione nel Nord Europa dove le condizioni climatiche (piogge primaverili, siccità estiva) hanno condizionato in peggio rese produttive e standard qualitativi, innescando un progressivo aumento delle quotazioni del prodotto. Oggi sul prodotto alla rinfusa in cassoni frigo-conservato si possono spuntare anche 32-35 centesimi/kg, anche se la domanda resta contenuta”.

“Con l’arrivo dell’autunno e della stagione fredda – conclude Citterio – confidiamo in un aumento dei consumi e in una crescente richiesta di prodotto per valorizzare la qualità della produzione veneta con prezzi adeguati”.

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