LA GDO DISMETTE PIATTAFORME? PALLOTTINI: SIAMO PRONTI A SUBENTRARE

Si muovono i primi passi verso l’aggiornamento infrastrutturale della rete distributiva ortofrutticola italiana e, da una prima fotografia, emerge lo spostamento degli equilibri verso un rinnovato ruolo dei Centri agroalimentari che si stanno organizzando per offrire sempre più servizi di logistica a fronte di un processo di dismissione delle piattaforme distributive da parte della GDO che si sta orientando verso nuovi format di negozi ‘smart&local’.

Al CAR di Roma, ad esempio, o anche ai Mercati di Cagliari e Napoli, sono già avviati dei piani di espansione in funzione dell’ampliamento dei servizi di distribuzione e logistica e in questa direzione stanno andando anche Milano e Firenze che hanno già in cantiere i lavori per la realizzazione delle nuove aree mercatali.

Questi sono alcuni dei temi emersi nel corso del seminario ‘Logistica integrata dell’ortofrutta: scenario generale e infrastrutture, il ruolo dell’Adriatico e delle piattaforme del Nord-Est’ che ha inaugurato il tavolo dei lavori de ‘I Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana’ (leggi news) ospitato all’Hilton Molino Stucky di Venezia lo scorso 18 gennaio.

Si comincia anche a parlare di sostenibilità dell’offerta distributiva con la costituzione, ad esempio, al CAR di Roma, della prima flotta di camion interamente elettrici approdata con il recente insediamento di un operatore della distribuzione.

“Questa novità, ci ha dato lo spunto – ha precisato Fabio Massimo Pallottini (nella foto), direttore generale del CAR di Roma e presidente di Italmercati – per costruire un sistema di ricarica per mezzi elettrici a disposizione di tutti gli operatori che si aggiungerà a quello che sta realizzando il nuovo operatore appena insediato che, al momento, sta operando con una quindicina di camion elettrici per la distribuzione nella capitale. La sostenibilità è un percorso obbligato se si pensa che i Comuni stanno adottando norme sempre più stringenti sul traffico e l’inquinamento urbano”.

Durante il dibattito, moderato da Luca Lanini, ordinario di Logistica e Supply chain management all’Università Cattolica di Piacenza, si è rilevato che l’aggiornamento infrastrutturale della rete distributiva ortofrutticola è reso necessario dalla pressante richiesta di una maggiore efficienza, anche se rimane ancora non toccato (ed è lungi dall’esserlo) il nodo principale della questione. Quello dei costi logistici che, nella distribuzione nazionale, arrivano ad erodere fino al 100% del margine al produttore (incidendo fino al 30% del prezzo al consumo) e che – a detta di tutti – rendono molto più conveniente fare arrivare il prodotto in Italia passando dalla penisola iberica e circumnavigando tutta l’Europa mediterranea, che non viaggiando in linea retta, per dire, dalla Sicilia a Milano.

Cresce insomma la forbice di sostenibilità tra i due corridoi europei Nord-Sud, che può arrivare anche a misurare fino al doppio dei costi regalando, per questo, quote di mercato (non solo mercato europeo ma anche italiano), agli operatori iberici, che da Barcellona e Perpignan lavorano per implementare l’asse marittimo tirrenico (ovest-est).

“I Centri Agroalimentari – ha chiarito Pallottini, che il 19 febbraio firmerà l’accordo di collaborazione con il Mercabarna, di cui si parla da mesi, che implementerà il flusso di merci attraverso il Tirreno – stanno acquistando un crescente ruolo nell’offerta dei servizi logistici alla distribuzione ortofrutticola. Facendo una media, sul totale delle superfici dei Mercati all’ingrosso, oggi il 50% è dedicato ai servizi distributivi ma la tendenza è quella di un aumento anche per compensare la dismissione da parte della GDO di piattaforme distributive”.

Mariangela Latella

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