PRESIDENZA AREFLH, SIMONA CASELLI VERSO LA RICONFERMA

Simona Caselli verso la riconferma alla presidenza dell’Areflh. L’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, sembra essere in pole position per ricoprire nuovamente il ruolo di vertice dell’associazione con sede a Bordeaux, in Francia e che, dal 2008, riunisce le principali realtà produttrici europee di ortofrutta, in rappresentanza delle regioni ortofrutticole del vecchio continente. La conferma potrebbe arrivare a fine marzo, proprio a Bourdeax, dove verrà organizzata un’assemblea di Areflh.

Simona Caselli durante il convegno organizzato da Le Donne dell’ortofrutta

Le voci, sempre più insistenti, sono circolate anche durante l’evento organizzato questa mattina dalla Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta sul futuro del packaging (leggi news). Al convegno era presente la stessa Caselli che ha sottolineato di mettersi “in prima linea per affrontare la questione degli imballaggi in plastica. Un problema complesso che va affrontato tenendo conto di più fattori: la tracciabilità, l’aggregazione, la ricerca, la logistica, ovvero tutte sfide che concorrono a trovare soluzioni alternative”. Caselli è intervenuta per la seconda volta  consecutiva all’incontro organizzato in occasione dell’8 marzo, quest’anno appunto dedicato alla “rivoluzione” del packaging nel reparto ortofrutticolo. Analizzando proprio la tematica della logistica – concausa diretta nella scelta di un pack – Caselli ha anticipato inoltre la richiesta formale presentata dalla Regione Emilia Romagna al Ministero affinché intervenga negli accordi con la Cina per permettere il trasporto dei kiwi verso il colosso asiatico su navi refrigerate. “Un’apertura richiesta dagli stessi operatori nostrani e che darebbe un forte impulso al comparto“, ha concluso l’assessore.

Donne dell’ortofrutta, registrazione del marchio a livello europeo

L’incontro è stato anche l’occasione per la presidente dell’Associazione Nazionale Donne Dell’Ortofrutta, Alessandra Ravaioli, di annunciare la registrazione del marchio a livello europeo. “Un passo importante – commenta Ravaioli –  che per noi rappresenta anche l’inizio di un nuovo impegno in termini di co-branding. A brevissimo infatti intraprenderemo un progetto a sostegno dell’impiego dell’ortofrutta nel campo della cosmetica e affiancheremo la Fondazione Veronesi nella promozione di alcuni prodotti”.

Alessandra Ravaioli durante il convgno

Un’attenzione alla comunicazione, alla formazione e all’innovazione che si conferma anche nell’accordo sottoscritto con l’Università si Bologna e nel summit mondiale delle donne dell’ortofrutta organizzato dalla stessa associazione al prossimo Macfrut di Rimini.

Presentate infine le due nuove socie onorarie: Rossella Brenna, direttore vendite della rete diretta di Unes, e Lisa Bellocchi, vice presidente dell’associazione europea dei giornalisti agroalimentari. (ENAJ).

Simona Caselli sulla Pac

Tornando all’assessore regionale Caselli, di recente, riguardo la Pac, in un incontro a cui avevano partecipato anche il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio e il commissario Agricoltura dell’Ue Phil Hogan, la presidente di Areflh aveva chiesto “maggiori risorse e rafforzamento del ruolo e del peso delle Regioni italiane nella gestione e attuazione della nuova Politica agricola comunitaria 2021-2027. Al Commissario Hogan – aveva aggiunto Caselli – ho espresso il mio apprezzamento per alcune scelte strategiche, ma ho anche ribadito che sulla nuova Pac non ci siamo. Nè sulle risorse nè sul modello di governance che penalizza il ruolo delle Regioni e rischia di portare a una nuova nazionalizzazione. Il primo motivo di allarme è il rischio di alterare la concorrenza tra Paesi dal momento che i nove obiettivi comuni indicati non sembrano poter garantire l’assenza di sperequazioni; inoltre, il meccanismo che individua automatismi con perdita di risorse in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, rischia di livellare tutto al ribasso».
“Le regioni – aveva concluso l’assessore – non possono perdere l’interlocuzione a livello europeo ed è quindi vitale ristabilire e rafforzare il ruolo dei territori così come previsto anche dalla nostra costituzione. Abbiamo agricolture molto diverse in Italia e rischiamo di perdere in efficacia e capacità di risposta ai fabbisogni settoriali e locali; finora siamo stati efficienti e in anni di programmazione abbiamo formato funzionari in grado di impostare e gestire bene le diverse esigenze territoriali non possiamo buttare a mare questo patrimonio di conoscenza e operatività»
«In vista di una Brexit non ancora definita occorre comunque prevedere già uno sforzo di riallocazione di fondi da altri programmi o almeno un ulteriore piccolo aumento contributivo degli Stati. L’Emilia-Romagna proseguirà in questa direzione e non ci stancheremo di ribadire le necessità di tutti i territori anche nel nostro lavoro di rete a livello europeo, attraverso la coalizione AgriRegions, che riunisce le principali regioni agricole del continente, e le associazioni di settore come Areflh e Arepo, di cui proprio in questi giorni si terrà l’assemblea generale”.

Chiara Brandi

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