“ITALIA TERRA DI AGRUMI”, DAL MERCATO RIONALE ALLE SCUOLE DI ROMA

“Italia Terra di Agrumi” il percorso itinerante attraverso le eccellenze agrumicole che narrano le nostre tradizioni si sposta nelle scuole del VII Municipio di Roma grazie alla collaborazione con le aziende “Consentra” (trasporti e logistica), “Vivenda spa” (società del Gruppo La Cascina) e dall’ “OP Natura” produttrice delle arance rosse di Sicilia biologiche che verranno distribuite a circa 6.000 ragazzi in dodici scuole.

L’Italia è lo Stato con la più grande varietà di agrumi dei Paesi che si affacciano sul mediterraneo. Il patrimonio agrumicolo italiano è un bene prezioso da valorizzare e la grande affluenza dei visitatori nella due giorni all’Aranciera di San Sisto e il successo dei quattro appuntamenti ai mercati rionali di Roma ne sono stati la dimostrazione. L’evento, svoltosi dal 15 al 30 marzo, ha superato di gran lunga gli obiettivi delle organizzatrici, Olga Simeoni ed Elena Albertini, che così si sono immediatamente attivate per far sì che la “mission” possa continuare nel percorso intrapreso.

“Ogni agrume narra la propria tradizione, il suo territorio, la sua storia ma anche il suo sviluppo economico. La conoscenza e l’utilizzo degli agrumi italiani sia come prodotto fresco che trasformato deve creare nuova consapevolezza – afferma Elena Albertini (vicepresidente dell’Arancia Rossa di Sicilia Igp e coordinatrice del Comitato di Prodotto Arance dell’Organizzazione Interprofessionale Ortofrutta Italia-. L’evoluzione delle tecniche agricole verso delle selezioni di determinate coltivazioni più produttive e la pressione dei mercati globalizzati non supportano certo le nostre eccellenze agrumicolelegate in particolar modo alla buona cucina e al viver sano”.

“Gli agrumi sono un serbatoio di salute – ci dice Olga Simeoni (consigliera di amministrazione del CAR Centro Agro-alimentare di Roma) – ed incentivare il consumo della frutta nelle scuole attraverso un percorso didattico fatto non solo di educazione alimentare (che mira ad una riduzione di prodotti dai gusti standardizzati troppo spesso ricchi di zuccheri) ma anche di conoscenza diretta del prodotto con la semplice degustazione accompagnata dalla conoscenza della biodiversità e quindi dei territori di provenienza dell’agrume”.

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