INVASIONE DI LOCUSTE IN IRAN. DANNI PER 9 MILIARDI DI DOLLARI

Sei province del sud dell’Iran sono sotto l’attacco delle locuste con effetti devastanti per il settore primario. Il ministero dell’Agricoltura di Teheran calcola che i danni ammontino a 9 miliardi di dollari. Le sei province sono quelle di Hormozgan, Bushehr, Khuzestan, Sistan-Baluchestan, Kerman e di Fars, dove si trova quasi un quarto delle aziende agricole iraniane che producono complessivamente il 36% dei raccolti dell’Iran.

L’invasione delle locuste, partita a gennaio dalla provincia di Hormozgan, ha interessato 200 mila ettari di terreni ma ne potrebbe interessare altri 200 mila entro la seconda metà di luglio. Le autorità competenti sono riuscite a contrastare il fenomeno, con risultanti tuttavia incerti, su circa 51 mila ettari, lanciando insetticidi.

Secondo la FAO, le locuste sono arrivate dal deserto arabico sulle coste iraniane dove hanno nidificato prima di spostarsi, dalla metà di marzo, in gruppi più grandi all’interno.

Il ministro dell’Agricoltura, Mahmoud Hojjati, ha dichiarato che le locuste possono mettere a rischio la sicurezza alimentare del Paese, che produce al proprio interno l’85% dei prodotti agricoli consumati.

Tra le colture danneggiate sicuramente anche gli ortaggi e gli alberi da frutto. L’Iran è il primo produttore di frutta in Medio Oriente, l’ottavo a livello mondiale e intende incrementare la propria presenza sui mercati esteri.  L’Iran è un grande player internazionale non solo per il pistacchio (primo produttore al mondo) ma anche per quanto riguarda datteri, albicocche, melograni, fichi, ciliegie, uva e arance. Molto famoso è poi lo zafferano dell’Iran. Per quanto riguarda la frutta secca,  in Iran si producono 260 mila tonnellate di pistacchi, 160 mila tonnellate di mandorle, 230 mila tonnellate di noci, 230 mila tonnellate di uva passa, 25 mila tonnellate di nocciole, 22 mila tonnellate di more di gelso bianco, 44 mila tonnellate di fichi e 18 mila di arachidi.

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