INTESA TRA APOFRUIT E BESANA, LA FRUTTA SECCA PARLA ITALIANO

La frutta secca parlerà sempre più italiano grazie anche ad Apofruit e Besana che questa mattina al Macfrut di Rimini hanno stretto il primo accordo strategico italiano per lo sviluppo del comparto con produzioni made in Italy, denominato appunto “Frutta secca Made in Italy”.

I due gruppi sono partner storici – ambedue già ampiamente presenti nel proprio settore – e hanno raccolto le esigenze dei produttori italiani della frutta secca mai così frammentati e desiderosi di rendere più produttive le loro coltivazioni.

“Gran parte della frutta secca presente sui mercati italiani è di importazione e questo progetto, dunque, rappresenta un’opportunità per la produzione italiana – evidenzia Ilenio Bastoni, Direttore Generale di Apofruit – e c’è inoltre la necessità di essere accanto ai produttori italiani con una proposta che serva loro da incentivo e accompagni il prodotto sui mercati nazionale ed esteri”.

Il progetto: 2.000 ettari in Italia di mandorle, nocciole, noci e pistacchi

Il progetto coinvolge le quattro principali referenze della frutta secca italiana, quindi mandorle, nocciole, noci e pistacchi. Le principali aree geografiche interessate sono Emilia Romagna, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia. Si inizia con 2.000 ettari totali, ma l’obiettivo è quello di arrivare a 2.000 ettari a mandorlo, 1.000 a nocciolo, 500 a noci (3.500 ettari in totale) entro cinque anni.

I termini dell’accordo prevedono che l’export sia affidato a Besana, azienda dalla comprovata esperienza in questo settore, mentre Apofruit terrà le fila della vendita sul mercato nazionale. La commercializzazione partirà dai mercati generali e dai canali specializzati del biologico, poi, una volta ottenuta la massa critica sufficiente, il prodotto sarà disponibile anche per il canale della Gdo. Sarà sui banchi di vendita contraddistinto dai marchi di valorizzazione dei due Gruppi, ossia Solarelli, Besana e Almaverde Bio.

Besana, oltreché la struttura per l’export porta nel progetto la conoscenza agronomica del mondo della frutta secca, sperimentata in ampi progetti di produzione in numerosi Paesi del mondo (Kazakistan, Uzbekistan, Ucraina, Romania, Croazia, Grecia) e le competenze per la progettazione di nuovi campi che possono essere messe a frutto anche in Italia.

“C’è la possibilità – spiega Riccardo Calcagni, Amministratore Delegato di Besana – di convertire produzioni non più così remunerative per i coltivatori in piante da frutto dalla redditività che si prolunga fino a 35 anni”.

La “Frutta secca Made in Italy” sarà accuratamente orientata verso varietà specifiche, qualità, tracciabilità totale e sostenibilità ambientale. “Attualmente – aggiunge Riccardo Calcagni – abbiamo in Italia una buona produzione di nocciole, un po’ meno di noci mentre la produzione di mandorle si è ridotta notevolmente rispetto agli anni ’50. Una situazione determinata dalla micro dimensione delle aziende, con produttori poco organizzati e senza supporti tecnici e tecnologici moderni. A ciò si aggiunge la mancanza del rinnovamento varietale. Il nostro progetto invece prevede tecnologia ad altissima innovazione e alta tecnologia agricola”.

“In alcuni territori dove opera Apofruit – conclude Ilenio Bastoni – si è già intrapreso un percorso di sviluppo produttivo su questo comparto. E’ in un contesto come questo che è fondamentale il ruolo delle Organizzazioni di Produttori che devono essere capaci di cogliere le opportunità offerte dal mercato per differenziare le produzioni con l’obiettivo di creare redditività per le aziende agricole”.

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