RILANCIO DELLA FILIERA, PUGLIESE: “ELIMINARE I DEFICIT, COSTI TROPPO ELEVATI”

“Il vero tema della filiera dell’ortofrutta non è che la Spagna compete meglio, ma che abbiamo i costi infrastrutturali più alti d’Europa che incidono fortemente sul prezzo. È più efficiente far viaggiare merci da Milano a Oslo che da Catania a Napoli”. A dichiararlo è stato Francesco Pugliese (nella foto), amministratore delegato di Conad, in occasione de “Il Grande Viaggio Insieme”, organizzato dalla catena distributiva alla fiera di Forlì dove sono stati messi a confronto  i protagonisti del comparto per discutere i temi della filiera dell’ortofrutta nazionale.

“La filiera agroalimentare in questo Paese è strategica, ma il tema della tenuta della filiera della responsabilità è fondamentale per questo Paese. Dobbiamo scacciare i farabutti”, ha sottolineato inoltre Pugliese.

L’ad di Conad ha ricordato inoltre come “quello dell’ortofrutta è un comparto dalle grandi potenzialità, ma che soffre di alcuni deficit strutturali, primi tra tutti un’eccessiva frammentazione delle filiere, la mancanza di grandi piattaforme logistico-distributive, la difficoltà tutta italiana di fare sistema. Esempi virtuosi  come quello delle mele trentine, o della realtà emiliano-romagnola, dimostrano però che è possibile costruire filiere di successo e di valore, in grado di coniugare alta qualità, sostenibilità sociale, competitività e innovazione”, ha precisato. “Lo studio condotto da Aaster evidenzia la necessità di estendere le strategie vincenti all’intero comparto. In questa partita la Gdo può dare un contributo fondamentale, impegnandosi per mantenere alta la qualità dei prodotti coltivati sul suolo italiano e promuovendo nel contempo innovazione. È con questo obiettivo che Conad ha scelto di avere rapporti diretti con i suoi fornitori, bandendo da tempo le aste a doppio ribasso. Nella consapevolezza che il rispetto dei requisiti di sicurezza e qualità impone costi maggiori, ma che per immettere sul mercato un prodotto che sia competitivo in Italia e all’estero le aziende devono essere in condizione di investire in ricerca, controlli, sviluppo, sicurezza dei lavoratori”.

I numeri della filiera ortofrutticola

Nel corso dell’evento si sono ricordati i numeri del settore. Più di 318mila imprese, quasi 472 mila occupati, un fatturato di 14,7 miliardi di euro (per le società di capitali), in crescita del 3,2 per cento tra il 2016 e il 2017. Sono i numeri della filiera ortofrutticola italiana, settore che coinvolge il 5,1 per cento delle aziende nazionali, la stragrande maggioranza delle quali operanti nell’area agricola.

Con un giro di affari di 3,6 miliardi di euro e 7,2 milioni di tonnellate prodotte ogni anno, il comparto della frutta rappresenta una fetta importante di questo mercato. Un comparto che ancora accusa i colpi della crisi, e soffre nell’export la concorrenza di realtà ben più strutturate. L’Italia è il settimo esportatore mondiale di frutta fresca, al terzo posto in Europa, ma a lunga distanza da Paesi Bassi e Spagna. Le esperienze di aggregazione produttiva, gli investimenti in qualità e sostenibilità, un maggiore sforzo di pianificazione anche in concerto con la Gdo possono però divenire la chiave del rilancio per l’intero settore.

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