CIMICE, CASELLI: “NO ALLE FAKE NEWS. SERVE PIANO CONDIVISO”

Esiste un futuro per il comparto frutticolo emiliano-romagnolo? E’ questa la domanda fondamentale a cui l’assessore delle politiche agricole Simona Caselli (nella foto) ha cercato di dare risposte concrete ed esaustive in occasione dell’incontro di ieri al Palazzo della Regione dell’Emilia-Romagna (leggi news), organizzato per fare il punto sulla ‘questione della cimice asiatica’.

“Questa brutta annata sta procurando qualcosa di più della frustrazione per il mancato reddito ed è diversa dalle cicliche crisi di mercato: c’è scoramento e paura di non avere un futuro. Si teme che il cambiamento climatico e le sue conseguenze sia fatale per il settore”, ha esordito Caselli. “Se si considera inoltre la rabbia per importazioni a carattere più speculativo che fisiologico, denunciate nelle ultime settimane – continua-, diventa d’obbligo per noi dare una risposta forte e di sistema, un vero piano d’azione condiviso, che coinvolga istituzioni, mondo agricolo e della ricerca”.

Per affrontare seriamente tale problema è tuttavia necessario sbarazzarsi delle fake news utilizzando tutti i mezzi affinché vengano divulgate informazioni corrette e complete sulla situazione: “Data la gravità e la complessità della sfida non possiamo permetterci disinformazione e banalizzazioni sulle possibili soluzioni; espedienti facili non ci sono altrimenti sarebbero già stati adottati nei paesi in cui il problema esiste da più tempo”.

Fin dalla sua prima comparsa nel modenese il livello di allarme in Regione è stato altissimo. Il problema è stato subito affrontato attraverso la diffusione di materiale informativo, l’attivazione di un servizio fitosanitario ad hoc e lo stanziamento di 50mila euro destinati all’Università di Modena e Reggio Emilia per l’individuazione di competitors biologici (i cui frutti sono evidenti nei recenti lanci dell’antagonista naturale Anastatus) e l’assegnazione di 340mila euro al GOI (Gruppi operativi per l’innovazione) “Tecniche di monitoraggio e strategie innovative per il controllo della Cimice asiatica”, dai cui risultati sono stati avviati due bandi PSR da 13 milioni di euro.

Un altro risultato che sembra essere stato raggiunto è quello relativo all’introduzione dell’antagonista naturale Vespa Samurai in deroga alla Direttiva Habita: “Finora – commenta a tal proposito l’assessore – non ci è stata data risposta ma sappiamo che il Crea è stato autorizzato ad averla per attività di laboratorio e ci risulta che il DPR sia stato firmato dal Presidente Mattarella anche se non ancora pubblicato”.

Infine, durante l’incontro di ieri è stato sottolineato come sia già operativo dallo scorso 8 luglio il tavolo tecnico regionale di emergenza ed è stata ricordata la richiesta avanzata all’inizio di agosto – insiema ai colleghi delle Regioni Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e Bolzano – per un incontro congiunto tra diversi ministeri, Mipaaft, Ambiente e Salute per definire “un piano nazionale organico che descriva le attività di ricerca e sperimentazione ammesse, le procedure amministrative idonee per rendere utilizzabili i risultati,  gli interventi diretti agli agricoltori e quelli volti alla diffusione di mezzi di lotta e di prevenzione”. Il Tavolo nazionale poi è naufragato con la crisi di governo.

A conclusione dei lavori, oltre ad annunciare lo stanziamento immediato di 250mila euro per abbattere i tassi di interesse sui mutui ai produttori danneggiati e alla previsione di destinare altri fondi in sede di discussione del prossimo bilancio regionale, l’assessore Caselli ha altresì elencato una serie di richieste da portare a livello nazionale. Tra queste l’inserimento di una clausola di salvaguardia per le OP, che non raggiungono il valore minimo a causa del calo di fatturato dipendente da questa emergenza fitosanitaria, nell’ambito dei fondi dell’OCM. “La misura è necessaria per evitare effetti di avvitamento che si creerebbero con una forte riduzione delle risorse OCM proprio mentre si sta affrontando un’emergenza”. Non solo, Caselli richiederà anche una maggiorazione della dotazione OCM i per la creazione di fondi mutualistici volti a compensare i danni del crescente numero di patologie che affliggono l’ortofrutta oltre ad un intervento sugli “orientamenti degli aiuti di Stato”.

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