“Bene la collaborazione istituzionale tra Regioni, Dicastero agricolo ed enti di ricerca che è stata sancita nell’ incontro svolto il 26 settembre scorso tra il ministro Bellanova e gli assessori regionali all’Agricoltura”.
Lo sottolinea Agrinsieme Emilia Romagna a margine della riunione svolta presso il Mipaaf.
“L’emergenza è gravissima per le produzioni agricole dell’annata 2019 per cui è corretto affrontare il tema su diversi piani di intervento – spiega Agrinsieme Emilia Romagna – ma la priorità è individuare risorse economiche immediate per dare un sollievo agli agricoltori maggiormente danneggiati, altrimenti si registrerà un picco negli abbattimenti dei frutteti ed il danno strutturale al valore aggiunto creato dalla filiera rimarrà per sempre. In quest’ottica è impensabile immaginare operazioni che vadano a colpire il settore agricolo dal punto di vista fiscale sui carburanti nella prossima finanziaria”.
Agrinsieme, che esprime soddisfazione per il fatto che molte delle indicazioni della lettera delle Regioni settentrionali abbiano trovato accoglimento nel piano nazionale, ricorda che il mondo agricolo segue con attenzione i percorsi che i ministeri competenti seguiranno per raggiungere gli obiettivi necessari a portare sollievo in campagna “e non rinuncerà a nuove mobilitazioni nelle prossime settimane”.
La lotta alla cimice asiatica
Per il coordinamento che riunisce associazioni agricole e centrali cooperative non vanno depotenziati gli attuali strumenti di lotta contro la cimice e chiede a tutto il Governo di attivarsi per sensibilizzare il ministro dell’Ambiente e quello della Salute “ per accelerare i test sull’antagonista naturale, ma soprattutto di mantenere i presidi fitosanitari ancora in uso anche per il 2020 e 2021. La lotta contro questo insetto alieno riguarda in prospettiva tutti i territori e moltissime produzioni agricole e nessuno può sentirsi al sicuro””.
Agrinsieme manifesta infine apprezzamento per il lavoro di sensibilizzazione che l’assessorato Agricoltura dell’ Emilia Romagna sta facendo per mantenere alta l’attenzione su questo problema che attanaglia il Nord Italia “e che rischia di creare un freno all’economia di tutta la pianura padana e non solo al settore agroalimentare”, conclude la nota di Agrinsieme.