Il grave problema della cimice asiatica viene finalmente affrontato con dinamismo sia dalle istituzioni, come Governo, Ministero e Regione, sia dalle organizzazioni private come i consorzi e cooperative del settore ortofrutticolo.
Il problema è oramai noto, così come la percezione dei danni commessi dall’insetto, ma forse ancora poco comprese le conseguenze che hanno sul sistema e la filiera produttiva con pesanti ricadute sull’ambiente
Nella logica di dare un segnale di immediatezza e di contributo concreto al suo sistema, il Consorzio Padano – O.P.C.O.P – ha destinato un primo investimento di 400 mila euro a favore delle sue cooperative, per l’attivazione delle contromisure a difesa dalla cimice.
La prima cooperativa a cogliere tale opportunità è stata la cooperativa Lungadige Veneto, che è la più importante per fatturato (circa 13milioni di euro).
La Lungadige Veneto infatti ha deciso di mettere a disposizione dei propri soci che investono per l’installazione di reti anti-insetto, un contributo, in conto capitale del 70%, dei valori economici, da destinare ai sistemi di tutela e protezione dai danni della cimice asiatica.
Le reti “alt’carpò” , risultano essere sistema concreto più efficace nell’attutire con successo i danni derivati dall’insetto, con risultati positivi sino ad oltre il 70%.
“Non possiamo che ringraziare il Consorzio Padano ed il presidente Fausto Bertaiola – dichiara il presidente della Cooperativa Lungadige Veneto Luciano Dacome – per la sensibilità e la prontezza nell’aver messo subito a disposizione importanti risorse per tutelare le cooperative ed i loro soci”
“Questo intervento – spiega nel dettaglio Dacome – avrà diverse ricadute positive: innanzitutto la salvaguardia del reddito delle aziende associate, della produzione e quindi occupazionale, ma anche un importante rilievo ambientale con l’ eliminazione di buona parte dei trattamenti insetticidi a cui normalmente si ricorre per combattere i parassiti.
“Inoltre l’attuazione di questo piano d’intervento – conclude presidente della Cooperativa Lungadige Veneto – favorirà la preservazione degli alberi, evitandone l’abbattimento, quindi mantenendo, se non migliorare, le aree verdi estese e quindi l’aria che respiriamo e speriamo sia la salvezza delle aziende agricole socie. A rafforzare tale scelta e per migliorare in futuro i risultati si sta avviando un progetto sperimentale su diverse applicazioni assieme all’università di Padova, facoltà di Agraria e a tal proposito si auspica una apertura e un dialogo con le altre strutture cooperative del settore per cercare insieme di collaborare alla ricerca con progetti mirati al fine di poter ottenere un risultato positivo.