MELE, IL CLIMA E LA CIMICE FANNO CALARE ANCORA I VOLUMI

Il clima e la cimice asiatica incidono sulla produzione di mele, che sarà ancora più bassa rispetto alle previsioni di agosto. Ad affermarlo è Assomela che l’altro ieri attraverso il Comitato Marketing ha esaminato la situazione produttiva della stagione 2019/2020, in termini di quantità e di qualità.
Sebbene i dati di conferimento non siano ancora definitivi, soprattutto per determinate aree produttive e per le varietà tardive, il confronto con i principali produttori indica una ulteriore diminuzione della produzione rispetto alle 2.194.000 tons previste in agosto, spiegano dall’associazione diretta da Alessandro Dalpiaz.

I dati previsionali di Assomela

Tale abbassamento è giustificato innanzitutto dalle particolari condizioni climatiche della primavera-estate 2019, che hanno influito fortemente sul calibro dei frutti, che si è rivelato quindi inferiore alle attese, creando qualche squilibrio anche nella disponibilità per i principali mercati. In aggiunta vanno anche citati i danni causati, in alcuni areali produttivi, dalla presenza ormai sempre più invasiva della cimice asiatica che ha abbassato la quota di merce commercializzabile che potrà essere immessa sul mercato.

L’effetto di questi fattori incide quindi in misura rilevante sul volume di mele destinate al mercato fresco, con una quota che non dovrebbe superare gli 1,8 milioni di tonnellatequantità tra le più basse dell’ultimo decennio.

Dal punto di vista organolettico, il prodotto si presenta ben strutturato ed adatto per una buona conservazione, permettendo quindi la consueta programmazione commerciale.

Per quanto riguarda il quadro comunitario, il livello produttivo è per ora confermato su 10.500.000 tonnellate circa, in diminuzione di oltre il 20% rispetto al record di oltre 13.200.000 tons dell’autunno 2018.

Su tali basi, il mercato a novembre è partito piuttosto vivacemente, soprattutto in termini di volumi e potrebbe sostenere prossime revisioni al rialzo delle quotazioni, anche per i calibri inferiori che rappresentano per alcune varietà una quota importante del prodotto commercializzabile.

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