PAUSA PRANZO FUORI CASA, PER IL BIOLOGICO NUOVO CANALE IN FORTE CRESCITA

La pausa pranzo fuori casa, difficilmente più lunga di 40 minuti, è perlopiù improntata su scelte salutiste e orientate alla ricerca del benessere attraverso la preferenza di prodotti bio ricettati in piatti light e basso contenuto di grassi e proposte ipocaloriche e iperproteiche. È quanto evidenzia l’indagine condotta da Nomisma per l’Osservatorio Buona Pausa Pranzo di Cirfood, una delle maggiori imprese italiane attive nella ristorazione e nel welfare alle aziende, su un campione di 1.200 tra lavoratori e studenti, di età compresa tra i 18 e i 55 anni.

Sia per studenti che per lavoratori, la preferenza degli italiani è netta: il 38% dichiara di consumare pasti leggeri, il 34% naturali e/o bio, mentre il 23% con poche calorie.

Silvia Zucconi

“Il ‘fuori casa’ per il bio rappresenta un nuovo canale di vendita, protagonista di una forte e rapida crescita”, ha sottolineato Silvia Zucconi, responsabile market intelligence di Nomisma, intervenendo questa mattina all’incontro organizzato da Cia a Fico ‘Nuova Lex Biologico. Le opportunità’, avvalorando ulteriormente i risultati emersi dalla suddetta ricerca. “Secondo altri i dati Nomisma elaborati in occasione dell’Osservatorio SANA dello scorso settembre – ha precisato -, nell’ultimo anno le vendite di biologico generate da bar e caffè hanno raggiunto i 104 milioni di euro portando il fatturato bio della categoria Servizi a 606 milioni di euro. Un valore che rappresenta una quota parte pari al 15% del totale delle vendite di alimenti bio nel mercato italiano, complessivamente poco meno di 4,1 miliardi di euro (6,3 miliardi se si considera anche l’export)”.

Infine, per dovere di cronaca, dall’indagine sulla pausa pranzo degli italiani emerge che la maggior parte degli studenti (75%) mangia soprattutto a casa, ma è comunque alta la percentuale di chi afferma di consumare 2/3 volte la settimana il pasto sul luogo di studio. Per quanto riguarda i lavoratori, invece, il 43% dichiara di pranzare in ufficio almeno 2/3 volte alla settimana, mentre il 45% rientra a casa.

(fonte: Greenplanet.net)

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