RADICCHIO DI CHIOGGIA IGP, PROTOCOLLO D’INTESA PER SOSTENERE IL TURISMO LOCALE

All’ortomercato di Chioggia è stato sottoscritto il protocollo d’intesa che unisce il mondo dell’agricoltura e del turismo in un accordo volto allo sviluppo di un progetto per la realizzazione di sette percorsi destinati al turismo lento all’interno dell’area di produzione del Radicchio di Chioggia Igp, tra le provincie di Padova, Venezia e Rovigo. Ossia una macro area che dà precisi confini, oltre al paesaggio creato dallo sviluppo dell’orticoltura di cui il Principe Rosso è indubbiamente il prodotto più rappresentativo, agli ambienti naturali più suggestivi di questa parte del Veneto, ossia la Laguna di Venezia, che con i suoi 550 chilometri quadrati la rendono la più grande d’Italia, e il Delta del Po, con una superficie di oltre 700 chilometri quadrati che lo colloca tra i più grandi apparati deltizi in Europa, insieme alla Camargue, al Delta del Danubio e al Parco Nazionale delle Doñana in Spagna.

La firma costituisce un precedente unico nella collaborazione tra il mondo del primario e quello turistico, in quanto mai in precedenza gli interessi di sviluppo turistico hanno trovato una convergenza così larga. Il progetto “Gli itinerari del Radicchio di Chioggia Igp”, dopo il convegno di presentazione dello scorso 8 novembre, è diventato un volano aggregativo che oggi ha riunito attorno ad un tavolo per la firma i presidenti e i rappresentanti di ben sette realtà operative, ossia: il Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia Igp; il Consorzio di promozione turistica Lidi di Chioggia; l’A.S.A. Associazione Albergatori di Chioggia, Sottomarina Lido, Isola Verde; l’Ascot Associazione Operatori Balneari; La società Ortomercato del Veneto e la società di comunicazione Speak Out Srl, che si sono presi l’impegno di portare avanti congiuntamente un programma di azioni progettuali rivolte alla valorizzazione e il sostegno del settore turistico. Un risultato storico dunque in quanto sotto alle sigle elencate, tra alberghi, Bed&Breakfast, stabilimenti balneari, campeggi, aziende produttive e di trasformazione agricola, si ritrovano più di 200 realtà del territorio che saranno coinvolte nelle opportunità di sviluppo che il cicloturismo, il turismo gastronomico e quello di visitazione possono portare nel territorio.

“Al Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia Igp – spiega il presidente, Giuseppe Boscolo Palo – è appena stato rinnovato per un altro triennio, dal Ministero delle Politiche Agricole, l’incarico per la tutela e la vigilanza del prodotto e mi pare che questo sia già un risultato che ci pone in continuità con il nostro mandato. Promuovendo il Chioggia Igp, facciamo conoscere anche la sua terra sia in termini di realtà unica nel suo genere, e per questo capace di trasferire valori inimitabili al Radicchio, sia come area piena di fascino e suggestioni che possono essere importanti anche ai fini turistici”.

L’unione porterà più forza nel realizzare progetti strutturali e nel reperire contributi europei, nazionali, regionali e comunali necessari alla promozione dell’offerta “slow”.

“Il turismo rurale, quello naturalistico e il cicloturismo – spiega Giuliano Boscolo Cegion, presidente Associazione Albergatori Chioggia – sono tutte forme dell’offerta che possono contribuire nell’integrare le presenze e gli arrivi degli attuali centri turistici. Chioggia, infatti, potrebbe aumentare l’attuale milione e 400 mila turisti che arrivano ogni anno, ma sarà anche possibile aumentare la loro spesa media. Infatti, il turista standard della vacanza al mare spende circa 67 euro al giorno, mentre chi si sposta verso itinerari culturali, naturalistici o con scopi enogastronomici è disposto a tirare fuori dal portafogli anche 134 euro al giorno. Inoltre l’offerta per il turismo lento può estendere la stagione turistica, aggiungendo al periodo estivo anche la primavera e l’autunno, i migliori momenti dell’anno per viaggiare su due ruote”.

Ed è questa la fetta che potrebbe essere ampliata, proponendo al turista non solo le località più rinomate, ma attirandolo verso le altre preziose e molteplici destinazioni di cui l’area di produzione del Radicchio di Chioggia Igp è punteggiata.

“Creare degli itinerari di visitazione che conducono alla conoscenza di un territorio attraverso i prodotti tipici – spiega Renzo Bonivento, presidente del Consorzio di promozione turistica riconosciuto dalla Regione Veneto Lidi di Chioggia – è un modo di accrescere la conoscenza sia del prodotto che del territorio. Perché, a tutti gli effetti, i prodotti tipici sono forme commestibili della terra che li produce, elementi che rientrano come ingredienti nella cucina locale, ossia in quella cucina che il mondo ci invidia e che sta diventando uno dei driver per orientare il turismo internazionale. I prodotti tipici, infatti, stanno diventando sempre più dei punti di riferimento per l’individuazione delle destinazioni turistiche. Erano il 21% tre anni fa quelli che per la scelta delle loro vacanze cercavano la visita di musei del gusto, l’escursione lungo le strade del Vino o il soggiorno in agriturismo e oggi sono diventati il 48%”.

I sette percorsi dedicati all’area di produzione del celebre Radicchio sono stati pensati per collegare le principali ciclovie che attraversano l’area tra la Laguna di Venezia e il Delta del Po. Da Ovest raggiungono l’Adriatico la Destra Adige, che collega il centro Europa con Rosolina, la B12 Ciclovia del Po, che dalle foci del grande fiume giunge nella zona meridionale del Delta veneto, la Ciclovia VenTo, che da Torino raggiunge Venezia e attraversa il centro di Chioggia, l’Itinerario Tartaro-Fissero-Canalbianco che dal Medio Polesine raggiunge Porto Levante. Da Nord invece scende il Corridoio Adriatico che da Trieste raggiunge Santa Maria di Leuca in Puglia.

“Questa interessante contaminazione tra importanti realtà produttive del territorio, che insieme formano un unicum senza repliche in altre località- ha concluso Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, Associazione Operatori Balneari – sono la spinta propulsiva per valorizzare il patrimonio di bellezze, culturale, storico ed altro che non siamo mai riusciti a far ben comprendere”.

Per i primi mesi del nuovo anno, intanto sarà pronta, la cartina dei sette percorsi, con testi in due lingue, interattiva con il web attraverso dei Qr-Code, nella quale sarà possibile trovare tutti gli itinerari comprensivi di roadmap e schede di presentazione dei siti di interesse storico, architettonico e paesaggistico, nonché le aziende disponibili per una visita e per far conoscere le produzioni connesse al Radicchio di Chioggia Igp e alla sua trasformazione.

Hanno sottoscritto il protocollo d’intesa:

Giuseppe Boscolo Palo, presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia Igp e amministratore delegato dell’Ortomercato del Veneto

Giuliano Boscolo Gegion, presidente A.S.A. Associazione Albergatori di Chioggia, Sottomarina Lido, Isola Verde

Renzo Bonivento, presidente del Consorzio di promozione turistica Lidi di Chioggia

Michele Ghezzo, Presidente Consorzio di Promozione e Sviluppo Po e suo Delta

Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, Associazione Operatori Balneari

Giampaolo Venturato, legale rappresentante della società Speak Out srl

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