ISTITUZIONI VICINE A MACFRUT, PIRACCINI: “ORA ATTENDO LE ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI”

Il mondo istituzionale inizia a convergere intorno al Macfrut. Prima l’adesione all’evento della Regione Lazio (leggi news), e successivamente l’endorsement, per ora solo formale, da parte della ministra Teresa Bellanova che ha annunciato la propria presenza all’edizione di quest’anno.

Presidente Piraccini, l’incontro col nuovo ministro?

“L’incontro l’ho chiesto io come sempre facciamo con tutti i ministri, per presentare il Macfrut e, in particolare quest’anno, il piano di inviti che abbiamo messo in piedi nei confronti dei ministri dell’Agricoltura dei cinque Paesi dell’Asia centrale e dei tre del Caucaso che saranno il focus dell’edizione 2020”.

E com’è andata?

“Ho avuto una buonissima impressione. La ministra è una persona molto attenta ed ha anche confermato la sua presenza a Rimini. A dimostrazione di questo interessamento, probabilmente la presentazione dell’edizione di quest’anno la faremo al Ministero”.

Avete parlato anche di finanziamenti per la fiera?

“No ma noi già riceviamo finanziamenti ministeriali dal Mise per l’internazionalizzazione e siamo molto soddisfatti. Vede, Macfrut è una fiera diversa, particolare, anche perché noi non abbiamo la forza produttiva che hanno gli spagnoli. Ogni fiera è lo specchio di una filiera. Noi siamo orgogliosi della nostra diversità. Non siamo grandi come Fruit Logistica o Fruit Attraction ma da noi si vede quello che succede nel settore perché rappresentiamo tutta la catena e siamo a misura di azienda”.

In un’intervista lei ha dichiarato che se il Ministero glielo chiedesse, avrebbe già pronto un piano di settore. Ne avete parlato con la ministra Bellanova?

“Abbiamo parlato sostanzialmente di prospettive fieristiche e poi, approfittando dell’occasione, abbiamo affrontato alcune questioni che riguardano il settore cercando di scorporare le questioni dell’emergenza da alcune linee strategiche, quattro o cinque punti chiave, che possono fare da volano. Ma non spetta a me parlare di queste cose. L’ho fatto da semplice appassionato a quest’industria cui ho dedicato quarant’anni della mia vita”.

Come commenta l’adesione della Regione Lazio?

“Che il supporto istituzionale sta iniziando a prendere forma e adesso arriva anche dalle Regioni che capiscono sempre di più quanto sia importante promuovere il sistema produttivo. È importante costruire tutti gli elementi di un puzzle anche se fare squadra è difficilissimo. E uno dei pochi posti in cui ha senso fare squadra è una grande fiera”.

A questo punto, sul fronte istituzionale, mancano solo le organizzazioni professionali…

“Mi aspetterei una maggiore spinta da loro anche con una piccola partecipazione. Perché, vede, non è tanto importante quanto spazio prendi, ma l’importante è esserci”.

Corrado Peraboni è diventato amministratore di Ieg, la società che gestisce Rimini Fiera. Come sarà dovere lavorare spalla a spalla con quello che è stato il suo ‘rivale’, mi passi il termine, nel progetto di una fiera ortofrutticola nazionale a Milano in concorrenza con Macfrut?

“Sinceramente sono molto contento per il nuovo ruolo di Peraboni che è persona di riconosciuta professionalità. La cosa non ci tocca come Macfrut dal momento che la fiera è organizzata da Cesena Fiera e Ieg non è coinvolta nell’organizzazione”.

Lavorare spalla a spalla potrebbe, però, aiutare a conoscervi meglio e creare un piano internazionale e, soprattutto, nazionale per il Macfrut?

“Noi siamo molto orgogliosi della nostra autonomia. Siamo una public company con una importante presenza degli stake holder del settore che sono nostri azionisti. Non credo che il suo arrivo a Ieg possa influire su questo, anche se Rimini Fiera è un nostro azionista. Macfrut si è sviluppato a Rimini e a Rimini è destinato a rimanere”.

Una battuta sull’andamento dell’export ortofrutticolo italiano?

“I dati sono abbastanza sconfortanti. Arranchiamo e per la prima volta quest’anno l’import ha superato l’export. Penso che dovremmo concentrarci sulle nostre quattro filiere di base che sono le mele, il kiwi, l’uva da tavola e le insalate di IV gamma. Dobbiamo partire da dove siamo forti e credo che le condizioni ci siano. Bisogna scommettere e dare l’immagine di un Paese che cresce, non che va indietro. Le aziende fanno bene ad andare agli eventi che portano business ma la vetrina italiana è Macfrut e bisognerebbe che tutti ci credessero”.

Come procede la collaborazione con il Sival di Angers attivata lo scorso anno?

“È un’ottima fiera. Quest’anno abbiamo organizzato una collettiva portando in Francia sei aziende italiane e so che sono aumentati anche i visitatori provenienti dal nostro Paese”.

Mariangela Latella

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