CONAD-AUCHAN, CASSA INTEGRAZIONE PER 5.300 LAVORATORI

Nel passaggio da Auchan a Conad da parte di Margherita Distribuzione è stata chiesta la cassa integrazione per 5.300 dipendenti, cioè il 60% della forza lavoro, su un totale nazionale di 8.873 lavoratori.

I sindacati lanciano il grido d’allarme, preoccupati che questo possa essere un passaggio verso il licenziamento. Dall’azienda invece si sottolinea che anche per la rete commerciale ex-Auchan, confermati per il 2020, i cardini del Piano dell’Azienda di “salvaguardia del lavoro”, accanto all’attivazione della Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) per la gestione degli interventi di ristrutturazione e risanamento di molti PdV, anche un piano di uscite su base volontaria ed incentivata (con attivazione anche della NASPI) da abbinare ad interventi di ricollocazione e riqualificazione professionale.

E’ stata avviata da Margherita Distribuzione (con lettera alle Organizzazioni Sindacali ed alle Autorità competenti) la formale procedura prevista dalla legge per l’attivazione della CIGS diretta a supportare gli interventi di risanamento e ristrutturazione di parte della rete commerciale ex-Auchan ancora in MD, necessari per completare il piano di “messa in sicurezza” della rete stessa mediante integrazione nella rete commerciale di CONAD o nella rete di altri primari operatori di mercato.

“L’Azienda – si sottolinea in una nota – conferma, in primo luogo, tutti gli interventi e gli obiettivi che prevedono la valorizzazione e l’integrazione della rete commerciale ex-Auchan nella rete CONAD (per la gran parte pari a circa il 60%) o nella rete di altri primari operatori di mercato (per la rimanente parte di circa 40%), da completare entro la metà del 2020, tenuto conto anche di quelle che saranno le valutazioni finali sull’operazione da parte dell’Antitrust (previste per la fine di Febbraio).

L’Azienda conferma, inoltre, che tutti gli interventi sulla rete commerciale ex-Auchan (e soprattutto quelli di integrazione nella rete CONAD) sono – e saranno – accompagnati da misure di “salvaguardia del lavoro”, che hanno permesso, sino ad oggi e in pochi mesi, di garantire stabilità, continuità ed un futuro occupazionale a più di 13.000 persone, con il riassorbimento nella sola rete CONAD, ad oggi, già di più di 2.500 esuberi.

Il ricorso alla CIGS, come precisato, è solo uno degli strumenti previsti per supportare gli interventi di ristrutturazione e risanamento di alcuni PdV (soprattutto quelli di grandi dimensioni – ipermercati – e quelli che devono recuperare “parametri minimi” di sostenibilità economico-finanziaria ed operativa), preliminari all’integrazione di tali PdV nella rete commerciale CONAD o nella rete di altri primari operatori di mercato. Il ricorso alla CIGS permette, inoltre di dare continuità di reddito ai Lavoratori interessati dai processi di risanamento e ristrutturazione.

Accanto all’utilizzo della CIGS, come già previsto per il Personale delle Strutture di Sede, anche per il Personale della rete commerciale, è stato messo a punto, per il 2020, un “piano straordinario” per la gestione e la salvaguardia dei livelli occupazionali che preveda l’attivazione anche di altre misure, da applicare in maniera “combinata” tra loro, che possono rispondere sia alle esigenze ed alle necessità dei Lavoratori che a quelle dell’Azienda.

Le misure messe in campo prevedono, in primo luogo e per quanto più possibile, la salvaguardia del lavoro attraverso interventi di ricollocazione e riqualificazione professionale (presso i PdV ristrutturati, presso la rete CONAD o di altri operatori), da sostenere e massimizzare anche con l’attivazione, territorio per territorio, di tutti gli strumenti di “politica attiva del lavoro”, lavorando fianco a fianco con tutte le diverse Istituzioni interessate.

Accanto alla ricollocazione, per il 2020, per tutto il personale della rete commerciale ex-Auchan ancora in MD, è prevista anche l’attivazione di un piano straordinario di uscite su base volontaria ed incentivata, con anche l’accesso dei lavoratori a tutti i trattamenti di sostegno al reddito previsti dalla Legge (NASPI), analogamente a quanto già fatto ed attivato per i Dirigenti.

Anche per la rete, quindi, nessun licenziamento per il 2020. Ed è solo per permettere l’attivazione della misura della CIGS che è stata formalmente avviata dall’Azienda la necessaria procedura di legge (D.Lgs. n. 148/15) con l’invio della lettera del 13 Febbraio a cui seguirà anche la lettera per l’“apertura della mobilità” (L. n. 223/91) su base volontaria.

La volontà dell’Azienda di attivare tutte le misure indicate (per la rete come per la sede), non solo era già stata resa nota alle Rappresentanze Sindacali sin dai primi incontri sulla vertenza in sede nazionale (da Settembre 2019), con relativa richiesta di confronto a tal riguardo sempre confermata, ma è stata anche anticipata ed illustrata negli ultimi incontri in sede Regionale, nonché confermata alle Istituzioni (MISE, Ministero del Lavoro e territoriali) destinatarie della lettera.

Sono questi gli strumenti che Margherita Distribuzione, con CONAD, intendono mettere in campo per gestire una situazione molto complessa, resa ancora più difficile ed insostenibile dai risultati fatti registrare dall’Azienda nel 2019 (con un ulteriore calo delle vendite di oltre il 10%), rispetto alla quale il progetto di CONAD “non è il problema ma è la soluzione del problema” e, allo stato, l’unica soluzione praticabile in grado di dare un futuro non solo all’impresa ma anche al lavoro nell’impresa.

Un progetto ed un lavoro che l’Azienda, con CONAD, proseguiranno senza sosta anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane per fare in modo che, entro il prossimo anno e già a partire dai primi mesi del 2020, possa essere trovata una soluzione per tutte quelle situazioni, soprattutto di natura occupazionale, che ancora hanno bisogno di attenzione e di risposte concrete.

E per farlo, l’Azienda, con CONAD, ritiene sempre che la via del confronto e del dialogo con le Parti Sindacali sia quella maestra per la costruzione e l’applicazione di queste risposte, nell’interesse di tutti, sia dei lavoratori che dell’Azienda”.

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