CORONAVIRUS, “ORDINI DI IV GAMMA IN AUMENTO DEL 20%. NESSUN PROBLEMA DI FORNITURE”

Ordini di IV Gamma in aumento del 20% per la psicosi da Coronavirus che sta rinchiudendo gli italiani in casa ma li sta ammassando, per paradosso, nei supermercati. Ma siamo lontani dal blocco delle attività in campo, in stabilimento o nella logistica che non sono segnalati da nessuno degli operatori del settore.

Bonduelle Italia sta prendendo le prime misure aziendali anticrisi soprattutto per venire incontro ai propri dipendenti che hanno i figli a casa a seguito della chiusura delle scuole in Lombardia. Contemporaneamente, il gruppo ha già predisposto un piano di emergenza per il caso, ritenuto molto improbabile, di estensione del perimetro della zona rossa ed eventuali blocchi totale delle attività produttive e/o logistiche.

Ce ne parla Andrea Montagna (nella foto), amministratore delegato di Bonduelle Italia in un’intervista esclusiva per Fresh Cut News.

“In merito all’emergenza Coronavirus – ci spiega -, Bonduelle Italia sta seguendo con grande attenzione la situazione, per comprendere al meglio come affrontare questo momento di difficoltà, in linea con le disposizioni emanate dalle autorità centrali e locali. A livello interno, l’azienda ha invitato i propri collaboratori a utilizzare, ove possibile, lo smart-working, così da garantire la continuità aziendale venendo incontro alle esigenze di massima tutela delle proprie persone e delle rispettive famiglie. Abbiamo sospeso le trasferte che non sono necessarie e cerchiamo di evitare assembramenti anche con riunioni in video conferenza piuttosto che dal vivo. Stiamo monitorando la situazione in modo continuativo, in stretto collegamento con le istituzioni e con la collaborazione di esperti”.

– In termini di produttività e andamento del mercato, qual è l’impatto dell’emergenza?
“Abbiamo avuto un incremento degli ordini del 20% ma fino a oggi non abbiamo registrato problemi nelle forniture anche perché la variazione rientra nel range di un fisiologico picco di domanda. Come quelli, per intendersi, che si registrano con le ondate di caldo in estate. Tuttavia, l’aumento di consumi delle scorse giornate ha visto talvolta decrescere le giacenze presso i punti di vendita in particolare nel Nord d’Italia ma l’azienda ha avviato un piano volto a ripristinare il corretto livello di scorte lungo la filiera che sta già dando positivi risultati”.

– Si registrano variazioni sui prezzi?
“No. I prezzi rimangono, al momento, quelli programmati”.

– Cosa succederebbe se il perimetro delle zone rosse dovesse estendersi con blocchi delle attività in esso comprese?
“Consideriamo questa ipotesi molto improbabile, tuttavia come gruppo abbiamo già predisposto un piano di emergenza che è più o meno quello che abbiamo usato per l’incendio dello stabilimento di San Paolo d’Argon nel 2008″.

– In cosa consiste?
“Se dovessimo essere obbligati a bloccare le nostre attività, cosa che, ripeto, considero fantascientifica, potremmo muoverci in sinergia con i nostri stabilimenti in Francia e Germania e con il nostro impianto produttivo in Spagna per garantire continuità alle forniture di baby leaf”.

– In questa ipotesi, si potrebbero registrare variazioni dei prezzi date dall’allungamento della supply-chain?
“Continuando a ragionare per ipotesi improbabili, le rispondo che dipenderebbe dalla durata dell’emergenza. Se dovesse essere di una settimana, è un conto, se dovesse prolungarsi per uno o più mesi, è un altro. Se e quando sarà necessario, faremo un’analisi puntuale. In ogni caso, ad oggi nessun retailer con cui lavoriamo ci ha chiesto se abbiamo un piano di emergenza anti-coronavirus. Oggi il nostro obiettivo primario è quello di garantire la fornitura del prodotto finito e non lasciare i nostri clienti senza merce. Nel caso di eventuali costi aggiuntivi saranno gestiti in una logica di cooperazione, come sempre abbiamo fatto, con i nostri clienti”.

Mariangela Latella

(fonte: Freshcutnews.it)

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