CORONAVIRUS, IN LIGURIA BASILICO IN CRISI PROFONDA: DANNI PER 10 MILIONI DI EURO

La grande crisi dell’oro verde. Chiusura di ristoranti e mense scolastiche: come reagiscono i produttori di basilico. Bruno Viani racconta sul Secolo XIX le difficoltà in tempo di Covid – 19.
Decine di migliaia di piantine di basilico stanno morendo senza che ci sia convenienza a raccoglierle, nelle serre da un capo all’altro della Liguria, in pieno campo o già invasate ma in attesa di essere distrutte. E se le cose non cambieranno nel breve ciclo stagionale di questa piantina fragile, non più di due mesi, andranno in fumo tra gli 8 e i 10 milioni di euro, un quarto del fatturato di un comparto che coinvolge in tutta la regione 200 produttori su 400 ettari di terreno.

Ivano Moscamora

“È un problema che colpisce tutti i produttori e più pesantemente chi non si è potuto adeguare alle necessità del mercato in questo momento, i ristoranti e le mense scolastiche chiuse sono il primo problema ma anche la piccola distribuzione è in pesante sofferenza», racconta Ivano Moscamora, direttore regionale di Cia Liguria – mentre le nuove modalità di spesa non incoraggiano il fresco»
Il problema dell’eccesso di prodotto – sottolinea Viani nel suo articolo – è pesantissimo: con la chiusura dei ristoranti, manca tutta la filiera del consumo fresco del pesto e arriva sul mercato una mole immensamente superiore di basilico in foglia che resta invenduto.
In tanti stanno riorganizzando la rete di vendita. “Faccio come fanno tante attività – sottolinea Emanuela Genta – mi sono organizzato per le consegne a domicilio con guanti e mascherina, vado incontro a chi veniva in azienda e porto pacchi a casa”.

(fonte: Cia Liguria)

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