CORONAVIRUS, COME CAMBIA LA DISTRIBUZIONE, BORDOLI (CRAI): “LA PROSSIMITÀ COME RUOLO SOCIALE”

Marco Bordoli, amministratore delegato del gruppo Crai analizza la situazione al tempo del coronavirus con una riflessione sui cambianti in atto nella distribuzione e il nuovo ruolo del formato di “prossimità”.

Qui di seguito il suo intervento integrale.

“Dal punto di vista di Crai quello che stiamo vedendo tutti i giorni è un cambiamento dei costumi sociali della gente e soprattutto del modo di fare la spesa. Crai è uno dei maggiori gruppi in Italia operante nel formato della “prossimità”, e quello che oggi sta avvenendo è che il piccolo negozio ha assunto un ruolo “sociale” nel suo territorio, un ruolo di aiuto alla comunità e di rassicurazione. I dati in nostro possesso ci dicono che gli acquisti dei prodotti locali hanno avuto incremento notevole. E su questo punto la prossimità è la massima espressione del prodotto locale e del rapporto con il piccolo produttore locale, che lavora e collabora con il negozio del territorio.

La conferma arriva anche dall’ultima fotografia sugli andamenti delle vendite nel mercato di tutti i gruppi distributivi, che Nielsen sviluppa periodicamente. L’analisi evidenzia come in questo periodo i consumatori italiani privilegino maggiormente per fare la spesa i negozi di vicinato, e le differenti performance di vendita dei vari gruppi rispetto a prima dell’emergenza corona virus sono a confermare questo nuovo trend.

Probabilmente da un lato ci sono le limitazioni agli spostamenti, che penalizzano le superfici più grandi, ma dall’altro oggi sta pagando molto la capacità di fare “relazione” con i clienti, il fatto di “conoscere” chi si ha di fronte, di sapere che il negozio è inserito dentro al tessuto micro locale, dove si possono trovare prodotti dei fornitori ultra locali, così come il fatto di avere negozi con dimensioni più contenute, ma senza rinunciare alla scelta dei prodotti principali di una spesa tipo.

L’elemento però che veramente fa la differenza sono le persone che stanno lavorando dentro ai nostri negozi, l’impegno, la disponibilità e la passione che stanno mettendo ogni giorno per servire i nostri clienti è davvero encomiabile. E questo aspetto i nostri clienti – ed anche i nuovi clienti – lo toccano con mano tutti i giorni e ne riconoscono un grande valore.

Non finiremo mai di ringraziare loro e anche tutte le persone che lavorano nei Centri Distributivi, nei trasporti, nei servizi alla rete che garantiscono un supporto fondamentale all’attività dei negozi.

Stiamo poi assistendo ad una vera rivoluzione con l’ecommerce di prossimità. Il Gruppo Crai ha oltre 170 negozi che fanno l’ecommerce, distribuiti in 14 regioni italiane; e riusciamo ad evadere anche 1500 ordini al giorno. I clienti ci stanno dimostrando che fare ecommerce nei paesini è oramai una realtà, così come non è più un vincolo l’età. Il nostro servizio di e-commerce è un ‘estensione del nostro concetto di negozio di vicinato.

Credo, infine, che questa emergenza cambierà in modo permanente le scelte dei clienti; si darà ancora più valore alla qualità ed alla dimensione umana, al rapporto che si instaura con le persone dentro al negozio; le insegne italiane, quelle che sapranno cogliere il senso del rapporto umano e della buona relazione con i propri clienti, potranno continuare a fare la differenza, e probabilmente, vedranno rispetto a prima un aumento dei clienti che le sceglieranno”.

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