ISTAT, 2019 ANNO NEGATIVO ANCHE PER LA FRUTTA A CAUSA DI CIMICE E CLIMA

Nell’analisi sull’andamento della stagione agricola del 2019 l’Istat, pubblicando i dati rccolti ha osservato come l’annata sia stata negativa anche per la frutta (-6,6% della produzione in volume e -12,6% in valore). Il comparto ha infatti pesantemente risentito degli effetti di agenti parassitari particolarmente aggressivi (invasione della cimice asiatica) e delle patologie connesse agli eventi climatici avversi (pioggia e freddo nella stagione della fioritura ed eccessivo aumento delle temperature nel periodo estivo). Molto negativo è stato l’andamento della produzione di pere (-34,6%), ciliegie (-14,6%), limoni (-9,7%), kiwi (-4,2%), mele (-4%) e di tutta la frutta secca.

Il comparto degli ortaggi ha sperimentato una crescita moderata nel 2019 (+0,4% il volume della produzione), con andamenti diversificati a seconda delle aree e dei prodotti. I risultati maggiormente positivi si sono avuti per cetrioli (+14,7%), cocomeri (+11,7%), carote (+8,4%), fragole (+7,2%), cipolle (+5,8%) e cavoli (+5,1%) mentre le perdite maggiori hanno interessato barbabietola da orto (-20,9%), indivia (-10%), radicchio (-8,3%), spinaci (-8,2%) e piselli freschi (-7,9%). L’Italia, con 7,2 miliardi di euro di valore della produzione di ortaggi, ha superato la Spagna nel 2019 (6,9 miliardi di euro), collocandosi al primo posto tra i paesi europei. Italia e Spagna insieme rappresentano il 37% della produzione europea totale di ortaggi.

Sul fronte dei prezzi, il 2019 ha visto una crescita complessiva dell’1% dei prezzi dei prodotti agricoli, come sintesi di un aumento dei prezzi delle produzioni di ortaggi (+9,7%), floricole (+9,1%), latte (+4,8%), legumi secchi (+1,7%) e cereali (+1,5%) e di una diminuzione dei prezzi di agrumi (-13,1%), foraggi (-8,1%), frutta (-6,4%), vino (-6,2%), prodotti delle coltivazioni industriali (-1,2%) e carni animali (-0,8%). Aumenti di prezzo particolarmente rilevanti hanno interessato pere (+38,5%), cocomeri (+32%), ciliegie (+28%), carciofi (+24%), pomodori (+22,2%) e riso (+16,1%); per contro, ribassi di prezzo considerevoli ci sono stati soprattutto nel comparto frutticolo: mele (-18,2%), arance (-16,9%), kiwi (-14%), pesche (-13,6%), fragole (-12,5%), limoni (-11,3%) e susine (-10,9%).

I costi di produzione dell’agricoltura per il 2019 sono risultati ancora in crescita. A un lieve incremento complessivo delle quantità dei prodotti utilizzati si è associato un generalizzato aumento dei loro prezzi che ha interessato praticamente tutte le categorie dei prodotti impiegati. Hanno subito un rialzo del prezzo le sementi (+3,8%), l’energia motrice (+2,9%), i fitosanitari (+2,8%), il credito e le assicurazioni (+2,6%), le acque irrigue (+2,2%), i trasporti (+2,2%) e i concimi (+2%). Solo per i mangimi il prezzo è sceso (-1%).

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