GRADARA (FEDERDISTRIBUZIONE): “RIPRESA ECONOMICA E FIDUCIA DELLE FAMIGLIE ELEMENTI CHIAVE PER RECUPERO DEI CONSUMI”

La principale preoccupazione per Claudio Gradara (nella foto), presidente di Federdistribuzione, è la ripresa dei consumi in fase post Covid dal momento che rappresentano, nell’econimia del nostro Paese, il 60% del PIL italiano.

“Nei prossimi mesi misureremo l’efficacia degli interventi di politica economica fin qui volti a tamponare i danni sul sistema economico e sociale derivati dalla crisi – ha spiegato durante il webinar di questa mattina per la presentazione dell’Annuario della Borsa Merci dei prezzi all’ingrosso -. La rimessa in moto di un sistema economico e della fiducia delle famiglie sarà un passaggio fondamentale per il recupero dei consumi nel secondo semestre”.

La prima fase emergenziale, secondo l’associazione della distribuzione, è stata caratterizzata da forti rallentamenti, da un aumento dei costi operativi per il canale distributivo (dal 2 al 4%) e da nuovi modelli di acquisto dei consumatori che hanno ridisegnato lo scacchiere della distribuzione spostando l’attenzione su determinate tipologie di negozi oltre che, su determinate categorie di prodotto e sul confezionato in generale.

Inevitabile l’aumento dei prezzi nei negozi di prossimità – ha spiegato Gradara – perché hanno dovuto assorbire, dovendosi riorganizzare in pochissimo tempo, la domanda che defluiva dal blocco dell’ambulantato e dal sottoutilizzo dei grandi Iper dato dai limiti alla mobilità extraurbana. Si è data tanta enfasi al tema dei prezzi ma se guardiamo le difficoltà che ha dovuto oggettivamente gestire la filiera per garantire continuità alle forniture alimentari, un’inflazione nel mondo dell’ortofrutta, che passa, dall’1,5% nel mese di marzo al 2,6% ad aprile e ritorna, a maggio, all’1,5%, non mi sembra che rappresenti una variazione significativa”.

Lo scenario rimane ancora fosco per i Cash and Carry, legati alla crisi Horeca che si sta, però, lentamente riassorbendo, ma sono previsti tempi lunghi prima di tornare ai volumi pre-Covid.

“La crisi dei consumi che iniziamo già a registrare – ha precisato Gradara – potrebbe compensarsi con il surplus di fatturato che abbiamo avuto durante l’emergenza ma prevediamo, comunque, una chiusura dell’anno in negativo. In questo senso è semplicistico dire che il settore agroalimentare non sia stato colpito viste le prospettive a medio termine. Gli equilibri del comparto, che sono già molto delicati di per sé, si stanno ulteriormente appesantendo per il continuo aumento dei costi che, alla fine dei conti, peseranno non poco sui bilanci delle nostre aziende”.

Mariangela Latella

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