UVA, QUALITÀ TOP MA CONTINUANO LE ESTIRPAZIONI. SUGLIA: “TRA I PRODUTTORI REGNA L’INCERTEZZA”

Da una parte una qualità al top, dall’altra una risposta del mercato un po’ sotto alle aspettative.

Per l’uva da tavola è una stagione dai due volti: il prodotto eccellente non è accompagnato da vendite altrettanto spumeggianti. Dando uno sguardo alla produzione, i volumi quest’anno sono in calo: “Stimiamo un 20% in meno rispetto al 2019”, afferma Giacomo Suglia (nella foto di apertura), presidente di Apeo, l’associazione dei produttori ed esportatori ortofrutticoli pugliesi, e vice presidente di Fruitimprese nazionale. “Come richieste da parte del mercato, siamo nella norma, anche se onestamente ci aspettavamo di più”.

Nel sottolineare la mancanza di produzione, Suglia conferma anche un fenomeno che negli ultimi anni sta crescendo: impianti di uva che vengono estirpati e solo in parte sostituiti. “L’aumento dei costi (quest’anno ancor di più a causa della pandemia che di conseguenza ha costretto le aziende ad attrezzarsi per garantire sicurezza), non corrisposto da un altrettanto incremento dei ricavi, sta generando sconforto tra una parte del mondo produttivo”, sottolinea Suglia. “A questo si aggiunge l’incertezza economica generale, acuita dalla presenza di un alto numero di varietà di cultivar che crea confusione e una sorta di disorientamento da parte dei produttori. Così in diversi casi si decide di estirpare le piantagioni, in più di un caso senza reinserirne di altre, lasciando riposare i terreni”.

Alla minore produzione, aggiunge il presidente di Apeo, si è affiancata una domanda in calo, causata anche dalla situazione molto incerta che il Paese e tutto il mondo sta vivendo durante questo periodo fortemente influenzato dall’emergenza sanitaria. “Un’emergenza – precisa Suglia – che preoccupa soprattutto dal punto di vista economico. Da tempo dobbiamo già subire la chiusura di alcuni mercati strategici come quello russo, senza aver visto l’apertura di altri. Ora la crisi innescata dal Covid ha acuito i problemi”.

Problematiche a parte, anche quest’anno si conferma, a livello produttivo e commerciale, l’avanzata dell’uva senza semi: “Le richieste sono sempre più in aumento, con una domanda che supera l’offerta”. Il prodotto, con e senza seme, assicura Suglia, sarà comunque garantito almeno fino a Natale.

Emanuele Zanini

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