SOS CLEMENTINE, TROPPI CALIBRI PICCOLI, ELEUTERI (OP ARMONIA): “SERVE GESTIRE AL MEGLIO LA RACCOLTA”

Dopo aver terminato intorno al 20 ottobre la raccolta della varietà più precoce (la Clemenrubi), Op Armonia sta in questi giorni ultimando la raccolta di Caffin, un’altra varietà precoce, prima di iniziare tra 5, 6 giorni la raccolta della varietà Comune nelle zone più precoci della piana di Sibari e del Metapontino.

A comunicarlo è Marco Eleuteri, amministratore delegato dell’organizzazione di produttori con sede a Battipaglia (Salerno). “Già in questa prima fase della campagna abbiamo notato un grosso problema, generalizzato: la notevole presenza di calibri piccoli e la mancanza di calibri sostenuti. Credo si tratti di una criticità che ci trascineremo per tutta la campagna, e che probabilmente si rifletterà sul mercato con quotazioni più distanti del solito tra i calibri più sostenuti e quelli minori”, spiega Eleuteri.

“Sotto il profilo organolettico, abbiamo avuto fino ad ora degli ottimi valori, sia per quel che riguarda il binomio dolcezza-acidità, sia per quanto riguarda la percentuale di succo. Un parametro, quest’ultimo, che abbiamo monitorato con particolare attenzione, vista la presenza diffusa in molti agrumeti, coltivati con le varietà super-precoci, di frutti asciutti e granulosi. Attraverso un laboratorio interno, infatti, per ogni partita in entrata misuriamo il grado di acidità, il grado Brix, l’indice di maturazione e la percentuale di succo. Solo così riusciamo ad individuare le partite migliori sotto il profilo gustativo, e a garantire una qualità superiore per la nostra linea DolceClementina, per cui quest’anno dovremmo superare le 2 milioni di confezioni, in crescita del 25-30% rispetto all’anno passato”.

Nuova linea di clementine biologiche

Una delle grandi novità di questa campagna è l’attivazione di una linea di clementine biologiche, che arricchirà la gamma di prodotti bio di Op Armonia, e che verranno confezionate interamente nello stabilimento dedicato al bio presente a Eboli (Salerno). “Abbiamo iniziato la campagna questa settimana e contiamo di raggiungere una quantità commercializzata di 7/8.000 quintali di prodotto, quantitativo che sarà interamente esportato attraverso i nostri distributori del Centro-Nord Europa”, annuncia Eleuteri.

La grande incertezza attuale, legata all’evoluzione della pandemia, rende particolarmente difficile fare previsioni, sostiene l’amministratore delegato di Op Armonia. “Ad ogni modo, per questa campagna agrumicola 2020/2021 la nostra Op dovrebbe raggiungere i 60.000 quintali di clementine e circa 20.000 quintali di arance commercializzate, con un incremento quantitativo del 15-20% rispetto all’anno passato. In valore staremo a vedere cosa succederà”. In termini di fatturato l’op spera di chiudere l’anno mantenendo il trend di crescita dei primi 10 mesi dell’anno, in cui il giro d’affari del gruppo campano è cresciuto del 22% rispetto all’anno scorso.

La situazione della campagna

Marco Eleuteri

Secondo Marco Eleuteri “tra le peculiarità di questa campagna c’è sicuramente la presenza in percentuali sostenute di calibri inferiori al cal 4, non idonei alla commercializzazione nei canali della Gdo e del mercato tradizionale. Ques’anno infatti, il cal 5 sarà uno dei calibri prevalenti (e purtroppo ci sarà anche molto cal 6), e vista l’abbondanza di merce di piccola pezzatura, prevediamo quotazioni commerciali molto basse per questi calibri, ben al di sotto dei costi di produzione. Pertanto per questa campagna clementicola, per cercare di limitare questa criticità, riteniamo ancora più cruciale del solito la fase della raccolta”, osserva l’imprenditore dell’op campana. “Noi ci siamo già mossi in tal senso, cercheremo infatti di raccogliere solo frutti dal cal 4 in su, lasciando i calibri più piccoli e senza valore commerciale sulla pianta, e valorizzando al massimo i calibri più grandi, che dovrebbero avere quotazioni più sostenute (specie per i calibri 2 e 3). Solo limitando questi costi inutili (nelle fasi di raccolta, trasporti dalla campagna e lavorazione della frutta sotto calibro) e che poi finirebbero per gravare indirettamente sui calibri “buoni”, possiamo sperare di ridurre gli effetti negativi di questa problematica stagionale. Credo che chi non riuscirà a gestire la raccolta in questo modo avrà un aggravio di costi che il mercato difficilmente sopporterà“.

Francesco Perri

Sul tema interviene anche Francesco Perri, Agronomo e Citrus Scientist Specialist della Op Armonia.

“La ragione principale di questa anomala presenza di frutti sotto calibro è stata sicuramente l’andamento climatico autunnale fortemente siccitoso con pochissimi millimetri di pioggia caduti nei mesi cruciali di settembre e ottobre in tutte le principali regioni di produzione delle clementine (Calabria, Puglia e Basilicata). Inoltre le alte temperature medie registrate in questi stessi mesi, congiuntamente alle scarsissime piogge (meno di 10 millimetri d’acqua per precipitazione), hanno ingannato molti agrumicoltori, facendone rallentare i turni irrigui, in particolare per quelle aziende legate ad un’unica fonte di approvvigionamento idrico che è l’acqua consortile. In alcuni territori, infatti, i consorzi preposti alla gestione acquifera, hanno sospeso l’erogazione di acqua per diverse settimane. Considerando, poi, le preoccupanti previsioni meteo che non prevedono infatti precipitazioni per i prossimi 10 giorni, ho il fondato timore che la situazione possa addirittura aggravarsi. Pertanto l’aumento quantitativo atteso della produzione clementicola per questa campagna 2020/2021 rispetto a quella passata, molto probabilmente sarà insignificante, in quanto una importante percentuale dei frutti pendenti non risulterà conforme per calibro ai requisiti richiesti dal mercato”.

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