CASELLI SULLA FARM TO FORK: PREPARIAMOCI, È “UN PASSAGGIO INELUDIBILE”

Dentro il Green Deal europeo, la politica agroalimentare ha un contenitore centrale: la strategia From Farm to Fork, con la quale si rapporta la stessa PAC, come elemento essenziale ma non esclusivo. La strategia F2F abbraccia infatti la salute e il benessere del cittadino-consumatore, oltre all’impatto dell’agricoltura sull’ambiente, e per questo fa capo, a Bruxelles, a Direzioni Generali diverse e ha un sistema di finanziamento complesso, oltre la stessa PAC.
Anche se il quadro finanziario generale non è ancora definito, è bene prepararsi alla sfida, che incombe anche sull’ortofrutta italiana. Per i prossimi due anni è programmato infatti un fitto calendario di lavoro nel Parlamento Europeo; il settore deve farsi trovare pronto al cambiamento, che sarà ineludibile. Molte le strategie da mettere in atto per tempo, facendo lobby a Bruxelles, sapendo in anticipo che è da evitare la contrapposizione tra i cittadini UE e la filiera.
Questa l’estrema sintesi dell’intervento, seguitissimo, di Simona Caselli, economista, presidente di AREFLH (l’Associazione delle Regioni Europee Frutticole, Orticole e Floricole), venerdì 30 ottobre al primo dei 5 incontri online dedicati all’impatto sull’ortofrutta italiana della strategia europea From Farm to Fork, promossi dal Corriere Ortofrutticolo in partnership con la stessa AREFLH, SGMarketing e Fondazione FICO, e organizzati dall’agenzia Omnibus.
“Partiamo da una serie di vantaggi competitivi – ha sottolineato Caselli – come la superficie agricola destinata al biologico, l’uso ridotto dei fitofarmaci, il controllo delle emissioni. Dobbiamo saperli valorizzare a Bruxelles, essere presenti, contrattare le modalità di implementazione della strategia all’interno del quadro normativo in modo efficace. Essere capaci di trattare non solo in termini strettamente economici – questa volta ‘business as usual’ non funziona – ma in una visione più generale ben sapendo che l’agricoltura e dentro di essa l’ortofrutta occupano una posizione assolutamente centrale quando si parla non solo di produzione ma anche di salute e di ambiente”.
Dunque quali sono gli obiettivi principali della F2F? La presidente di AREFLH li ha indicati con precisione: 1. progettare un sistema alimentare equo, salutare ed ecologico; 2. costruire un’economia efficiente sotto il profilo delle risorse, circolare ed a basse emissioni di carbonio; 3. proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale; 4. salvaguardare la salute e il benessere dai rischi ambientali; 5. rafforzare gli impegni di sviluppo sostenibile e il rispetto delle norme alimentari della UE a livello globale. La strategia F2F è stata resa pubblica dalla Commissione Europea il 20 maggio scorso, affidata alla Direzione Salute e benessere del consumatore (ma coinvolge ben 8 Direzioni generali) ed ha suscitato un ampio dibattito in molte nazioni (non in Italia!).
L’intervento di Simona Caselli è a disposizione di chiunque lo richieda alla redazione (redazione@corriereortofrutticolo.it). Caselli sarà l’unica degli speaker del primo incontro ad essere presente anche al secondo, fissato per le 11 di giovedì 5 novembre e dedicato al settore biologico.
L’incontro del 30 ottobre ha goduto del supporto di UNITEC, azienda leader nelle tecnologie per la lavorazione dell’ortofrutta, e di Polymer Logistics, azienda di riferimento nel settore degli imballaggi riutilizzabili e delle soluzioni innovative per il retail. L’incontro del 5 novembre avrà il supporto di Almaverde Bio, marchio leader del biologico italiano.
Nella foto, Simona Caselli, presidente di Areflh (a destra), con Lorenzo Frassoldati, direttore del Corriere Ortofrutticolo, moderatore del primo incontro web dedicato al Farm to Fork

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE

L'iscrizione è quasi completata... Ora dobbiamo solo verificare il tuo indirizzo email, e per farlo ti abbiamo mandato un messaggio con un link di conferma.