CONOR INDOSSA LA DIVISA: RIFORNISCE LE BASI MILITARI USA IN SUD EUROPA

Conor entra nelle caserme Usa in Sud Europa. La società bolognese ha infatti vinto una gara internazionale per la fornitura di ortofrutta fresca nelle basi americane.

Come spiega in un articolo Quotidiano Nazionale, il settore della ristorazione è stato fra i primi a soffrire della situazione generata dal Covid, fra la dura realtà dei mesi scorsi e la preoccupazione, sempre più forte per quelli a venire. Guardare avanti e aprire nuove strade, fra flessibilità e innovazione, è la strada scelta da Conor, che proprio sui pasti fuori casa ha puntato il suo percorso di crescita, arrivando a distribuire ogni giorno 3.800 quintali di prodotti, fra ortofrutta tradizionale, biologica, IV e V gamma a tutto il comparto della ristorazione collettiva, comprese scuole, mense, ospedali, forze dell’ordine.

Conor ha iniziato il 2020 forte di un trend di crescita attestatosi negli anni più recenti sul 26% del volume di prodotto distribuito, grazie anche alla domanda in aumento di biologico, Km0 e IV gamma.

“Poi l’arrivo del Coronavirus ha invertito la rotta”, spiega a QN Angelo Palma (nella foto), direttore generale del gruppo Agribologna, di cui fa parte Conor, la commerciale del gruppo, che conta una rete di 21 piattaforme logistiche presenti sul territorio nazionale, con una superficie complessiva di 35.000 metri quadrati, tutti refrigerati.

Palma, nell’intervista a QN, spiega come a causa del Covid, “nei mesi scorsi, in particolare quelli del lockdown, siamo stati costretti a rivedere tutta la programmazione. Basti pensare che il settore dell’Horeca è arrivato a vedere un calo fino all’80%. Gennaio e le prime settimane di febbraio sono stati per noi in forte crescita, poi ci siamo trovati progressivamente a lavorare solo su sanità, strutture per anziani e non molto altro, per un 20% del nostro potenziale. La riprogrammazione e la flessibilità quotidiane sono state la nostra ancora di salvezza, per affrontare blocchi di settori, per noi cruciali come scuole e turismo”, spiega al giornale il direttore di Conor, che aggiunge come comunque, la gdo, con la sua crescita, “è stata per noi una positiva valvola di sfogo e di adattamento a una realtà in evoluzione rapida e imprevedibile”.

Palma inoltre dichiara che negli ultimi mesi l’azienda sta potenziando i canali che hanno reso possibile flessibilità e riprogrammazione. “Questo è accaduto soprattutto per i prodotti d’importazione, che vedono una unit dedicata, ad oggi in crescita sia per fatturato che per volumi. L’obiettivo è quello di svilupparla ancora e di essere sempre più presenti sui mercati esteri. Per quanto riguarda l’export, che nei mesi scorsi ha registrato una crescita del 10%, Conor porta il made in Italy di mele, prugne, kiwi, pere, uva e agrumi in tutta Europa e in molti Paesi extra-europei. Sempre sul fronte dell’internazionalizzazione, abbiamo vinto un’importante gara internazionale per la fornitura di ortofrutta fresca alle basi Usa nel Sud Europa. Abbiamo poi potenziato la nostra rete sul territorio italiano, aprendo nuove piattaforme. Capillarità e presidio del territorio sono fondamentali per noi”, afferma Palma nell’intervista a QN.

Dal punto di vista tecnologico il DG di Conor ricorda che riescono a gestire fino a circa 3.500 ordini giornalieri. “Il processo di gestione degli ordini deve garantire consegne di ortofrutta per il settore ristorazione entro le 24 ore, con la possibilità di tracciare ogni fase del processo. Portare i prodotti di-rettamente alle cucine dei no-stri clienti significa garantire efficienza logistica e rispetto delle loro esigenze, in termini di orari e modalità di trasporto”.

Sul fronte dell’innovazione, Palma ricorda inoltre le linee di prodotti a marchio, come effettuato per le banane biologiche e fair-trade per le scuole. “La banana è peraltro il prodotto più richiesto dalla ristorazione. Uno dei nostri obiettivi è avere sempre più prodotti brandizzati con il nostro marchio, il che sta a significare filiera di approvvigionamento cortissima, ottimizzazione dei costi, tracciabilità, garanzia di qualità certificata e la massima competitività”.

(fonte: Quotidiano Nazionale)

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