MERCATO DI TREVISO, IL NUOVO CORSO PASSA DALLA LOGISTICA E DAI PRIVATI

Con un investimento di quasi 6 milioni di euro, interamente effettuato da privati, non solo gli operatori grossisti ma anche le due cooperative ortofrutticole che operano dentro il mercato ortofrutticolo di Treviso, il COM si rifà il look con la costruzione di 12mila mq di superficie coperta, lo sviluppo di una logistica integrata con la catena del freddo e la costruzione (appena conclusa) di un impianto fotovoltaico in grado di produrre 650 kW di energia verde.

“Siamo riusciti a fare questo – ha spiegato il presidente di Nordest Mercati Francesco Volpato – nonostante il forte rallentamento dato dalla pandemia, chiudendo i lavori in un anno e mezzo con una concessione trentennale che terminerà nel 2048, permettendoci di ammortizzare gli investimenti, e con una proprietà del tutto privata costituita dagli investitori. Questo cambio di rotta nella gestione ci permetterà, adesso, di lavorare ad un piano industriale di 3-5 anni e si partirà da nuovi investimenti sull’organizzazione logistica”.

Intanto, da un punto di vista produttivo e di commercio vero e proprio, questa non può essere considerata certo un’annata brillante, specie per i prodotti tipici venduti al COM, come il radicchio di Treviso Tardivo e l’asparago bianco che, in quanto tipicità, erano molto legati al canale Horeca che, durante il Covid, è fermo.

“Quello che possiamo riscontrare sul Radicchio di Treviso Tardivo – afferma Andrea Tosatto, presidente del Consorzio di tutela del Radicchio di Treviso Tardivo Igp – è che la sua presenza è cresciuta nei canali della Gdo dove, chiaramente è posizionato in segmenti di prezzo premium anche se, va detto, quest’anno, l’andamento complessivo delle quotazioni è stato di un calo. Ma non di un crollo, sia chiaro. Per contro siamo riusciti ad estendere la stagionalità del radicchio tardivo dai due mesi iniziali di dicembre e gennaio a quattro, includendo febbraio e, se tutto va bene, anche tutto il mese di marzo”.

Anche i problemi climatici hanno condizionato l’andamento dell’anno commerciale soprattutto per le drupacee per le quali si è avuto un calo importante di volumi.

“Complessivamente – ha detto Angelo Bastarolo, presidente di Capo, una delle due cooperative agricole che operano nel COM di Treviso – i volumi quest’anno sono diminuiti del 7% ma, con le compensazioni tra rese, prezzi e diversi prodotti, riusciremo a chiudere il bilancio in linea con l’anno scorso”.

Per allinearsi con la nuova generazione di Mercati, adesso, mancano solo pochi accorgimenti come ad esempio il cambio di orario, che adesso è notturno, come tradizione vuole e verso cui sono orientate soprattutto le nuove generazioni di operatori che rappresentano il 10% del totale, ossia su 100 operatori della cooperativa CAPO, circa una decina.

Mariangela Latella

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