APOFRUIT CHIUDE 8 STABILIMENTI E NE POTENZIA ALTRI PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA

Ridurre i costi e migliorare l’efficienza. Sono i due punti alla base del piano di riorganizzazione sviluppato da Apofruit, che sta lavorando per ridurre il numero delle strutture dislocate nei vari punti dell’Italia. La cooperativa romagnola intende dismettere 8 centri di ritiro e stoccaggio di ortofrutta entro la fine del 2021, e nel contempo potenziandone altri.

Verranno chiusi alcuni stabilimenti nel Mezzogiorno e in particolare un centro di ritiro delle ciliegie in Puglia, nel sud del Barese, uno dei due magazzini di Scanzano Jonico in provincia di Matera, tre nel Ravennate, uno a Imola e uno a San Pietro Capofiume nel Bolognese. Apofruit, inoltre cessa l’attività all’interno di un fabbricato dedicato alla lavorazione delle melegrana nella zona di Partinico in Sicilia.

In Veneto verranno mantenuti due centri di ritiro e uno in Trentino, così come uno a Cerignola in Puglia. A Scanzano Jonico verrà implementato il secondo stabilimento con un nuovo magazzino da 3 mila metri quadri adiacente. In tutto rimarranno 15 stabilimenti dai 23 iniziali.

Ernesto Fornari

Ad annunciarlo al Corriere Ortofrutticolo è il direttore generale di Apofruit, Ernesto Fornari. “Durante la profonda crisi produttiva del 2020 che a causa delle gelate ha visto un calo dei volumi fino all’80%, abbiamo per forza di cose dovuto tener chiusi alcuni stabilimenti”, premette il dirigente del gruppo cesenate. “In quel momento abbiamo toccato con mano quanto incidessero in termini di costi quelle strutture. La riduzione dei costi è fondamentale per aumentare l’efficienza dell’impresa”, aggiunge Fornari. “Per questo è bene sottolineare che alle chiusure si affiancheranno dei potenziamenti di altri stabilimenti per ottimizzare e razionalizzare il lavoro”.

“Stiamo effettuando scelte importanti nella dismissione di strutture rivelatesi non più così strategiche come in passato sia per perdita produttiva di quel determinato territorio, ma anche per obsolescenza, e al contempo stiamo accelerando l’impegno sulle strutture più importanti, che verranno destinate sempre più alla specializzazione e dotate di tecnologia all’avanguardia”, aveva confermato Fornari nell’ultima edizione del notiziario di Apofruit. Lavoriamo un prodotto fresco che richiede sempre più maggior servizio. La tecnologia deve essere uno degli strumenti per offrire al consumatore un prodotto sempre più di qualità, con maggiore appeal e garanzia, in definitiva creare un valore aggiunto”.

“L’esigenza principale – ha precisato Claudio Magnani, direttore operativo, “è quella di rendere l’azienda più snella, capace di maggiore flessibilità, anche dei magazzini, nel cogliere tempestivamente le difficoltà e le opportunità che si possono manifestare”.

A fianco del piano di riorganizzazione delle strutture sono ben 13 i progetti per prodotti di qualità, che coinvolgeranno sia i prodotti convenzionali sia il comparto del biologico di Apofruit. “Per questi progetti la cooperativa destinerà ai propri soci produttori importanti risorse OCM a sostegno degli investimenti per l’innovazione e assicurerà loro l’adeguata assistenza tecnica”.

Emanuele Zanini

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