GELATE DOPO IL CALDO, A VERONA SI TEME PER GLI ALBICOCCHI

Paura per i frutteti veronesi dopo le gelate di sabato, domenica e ieri notte. Nelle campagne veronesi la temperatura è andata sottozero per parecchie ore e gli agricoltori hanno temuto soprattutto per le piante di albicocche, dato che il caldo delle scorse settimane ha anticipato le fioriture.

Francesca Aldegheri

“La bella stagione è in anticipo – sottolinea Francesca Aldegheri, referente per il settore frutticolo di Confagricoltura Verona -, dato che ha fatto caldo e le gemme delle piante hanno iniziato a ingrossarsi. Si è arrivati a picchi di meno cinque gradi sottozero alle 5 del mattino di domenica, gelate dannose per le varietà precoci delle albicocche, perché soprattutto nell’Est Veronese il 30 per cento ha iniziato la fioritura e qualche danno potrebbe esserci stato. Verificheremo nei prossimi due o tre giorni l’entità. Per quanto riguarda le altre drupacee, non sono ancora iniziate le fioriture vere e proprie e perciò non ci sono conseguenze”.

Per ora, in generale, il pericolo è scampato, anche perché le gelate sono arrivate in anticipo rispetto all’anno scorso, quando le temperature andarono sottozero verso la fine di marzo causando perdite non solo per le albicocche, ma anche per i kiwi e le mele. “Visto che di giorno le temperature sono di 15-16 gradi, speriamo che le gelate si concentrino in questo periodo in modo da limitare i danni – osserva Aldegheri -. Marzo però è ancora lungo e dobbiamo incrociare le dita, perché negli ultimi anni le gelate e il freddo anomalo sono diventati una costante. Se si verificassero tra qualche settimana con l’intensità di questo periodo, causerebbero danni come l’anno scorso. Già un grado sottozero può portare grossi danni, bruciando i fiori e di conseguenza riducendo le produzioni”.

Negli ultimi anni le gelate sono arrivate perfino in maggio. L’anno scorso il freddo e la tempesta giunti in primavera inoltrata pregiudicarono fortemente la stagione dei seminativi. Nel 2018, sempre in maggio, pioggia e maltempo flagellarono albicocche, ciliegie e kiwi. Nell’aprile del 2017 furono i vigneti a subire perdite importanti a causa delle temperature sottozero, con danni estesi a tutta la provincia.

Fino a metà marzo, peraltro, il territorio non sarà coperto dal rischio gelate e brinate. “La campagna assicurativa è stata aperta la scorsa settimana, ma la copertura diventa operativa dopo 12 giorni – spiega Andrea Foroni, presidente del settore frutticolo di Confagricoltura Veneto -. Quindi, se le gelate arrivano ora, anche le aziende agricole assicurate non possono avere risarcimenti per i danni. Per le aziende è causa di forte stress l’impossibilità di assicurarsi nei tempi giusti”.

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