E-COMMERCE, CIA LANCIA IL SUO PORTALE

È stato lanciato ufficialmente stamattina il portale di ecommerce ‘Dal campo alla tavola’ (www.dalcampoallatavola.it) realizzato da Cia con il supporto e su proposta di Jp Morgan con l’obiettivo, sulla scia del boom degli acquisti digitali, di creare uno strumento che permetta un’equa ripartizione del valore lungo la catena di fornitura posto che, secondo un analisi di Cia, le performance delle aziende agricole hanno risentito degli effetti della pandemia, con una flessione del 3,8% del valore aggiunto nel 2020.

“Allo scoppio della pandemia ci siamo resi conto piuttosto in fretta che dopo l’emergenza sanitaria si sarebbe verificata emergenza economica piuttosto devastante – ha detto Stefania Signorelli, Marketing and Communications for Southern Europe di J.P.Morgan – e che l’eventuale ripresa che ne sarebbe seguita, non sarebbe stata così diffusa e così inclusiva. Per questo insieme a Cia e ad altri partner nel mondo, abbiamo cercato di studiare uno strumento di sostegno per le imprese, legato alla fase post Covid che fosse il più inclusivo possibile. Nella collaborazione con Cia, già rodata cinque anni fa, con l’emergenza terremoto del Centro Italia, l’obiettivo che ci siamo prefissati per l’Italia, è di arrivare, entro agosto, ad 800 aziende iscritte al portale”.

La nascita del sito di ecommerce cavalca, peraltro, il boom della spesa via web che, nel 2020, ha visto un incremento del +134% dell’acquisto di generi alimentari online, con picchi del +300% fra marzo-aprile e del +183% nelle feste natalizie, mentre si prevede un trend di crescita del 62% nel 2021.

Il portale, in questa fase di lancio, funziona semplicemente da vetrina e sono in una seconda fase si trasformerà in vero e proprio market place permettendo una vendita diretta dai produttori italiani ai consumatori di tutta Italia.

Dei 1.800 associati di Cia, hanno già aderito, a meno di un mese dal lancio, circa un centinaio di aziende delle quali meno del 20% operative in maniera specifica nel settore della produzione di ortofrutta fresca che però si prevede sarà una delle colonne portanti del market place virtuale proprio per il recupero di valore aggiunto lungo la catena di fornitura.

“Per il momento – ha spiegato Claudia Merlino, direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani, nel webinar di stamani – la maggior parte delle aziende agricole aderenti operano nel settore del vino, dell’olio, delle confetture e dei cereali. Siamo in fase di lancio e sono ancora poche quelle del settore fresco per il quale, sia in ragione della deperibilità dei prodotti che degli alti costi logistici, abbiamo creato un modello di business differente. In questo caso, infatti, i consumatori che cercano prodotto ortofrutticoli freschi, troveranno sul sito la loro collocazione e le loro coordinate traite geolocalizzazione di modo da poterle contattare direttamente per farsi inviare la spesa a casa con un corriere oppure per andarle a trovare direttamente. In ogni caso si salta il passaggio dell’intermediazione e il produttore incasserà l’intero prezzo di vendita”.

Quando l’attività del portale entrerà a regime saranno previsti collegamenti e visite anche con gli agriturismi, incontri con degustazioni, blog e percorsi formativi per le aziende, già attivati in due regioni.

“Il boom dell’e-commerce che si è avuto in tempi di pandemia – ha spiegato Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Nomisma, nel webinar di presentazione del portale – sarà una tendenza che rimarrà anche dopo la fine dell’emergenza. Secondo una ricerca Nomisma, il 43% dei consumatori ritiene che gli acquisti di prodotti agroalimentari aumenteranno dopo il Covid, mentre un altro 53% considera, questa, un’opzione probabilistica. In pratica il 95% della popolazione italiana prevede di aumentare, nell’era del cosiddetto ‘new normal’, l’acquisto di prodotti agroalimentari attraverso l’ecommerce”.

Lo strumento digitale, durante la pandemia, ha dimostrato di essere diventato trasversale, ossia che non interessa solo le generazioni più giovani ma anche quelle che, prima della pandemia, non avevano confidenza con la tecnologia. In questo il Covid, come è noto, ha fatto da acceleratore alla spinta tecnologica del Paese che resta però, vincolato, allo sviluppo della banda larga ancora poco diffusa soprattutto nei campi.

Secondo la ricerca Nomisma, il Post Covid lancerà nuove abitudini di acquisto nei consumatori che, avendo avuto più tempo con lo smart working per dedicarsi a spesa e cucina, sono diventati più esigenti e consapevoli negli acquisti alimentari.

“Il 49% dei consumatori – precisa Pantini – darà più importanza ai prodotti made in Italy, il 42% a quelli sostenibili e il 38% a quelli salutari”.

Cambierà di conseguenza anche il modo con cui le aziende dovranno strutturare il proprio marketing e quindi targettizzare la propria clientela. “Nel Post Covid – ha chiarito Simonetta Pattuglia, docente di Comunicazione e Marketing all’Università di Tor Vergata – il consumatore sarà più predisposto ad una comunicazione autentica e valoriale, nel senso che pretende un rapporto di franchezza con il brand a cui si affida. Si tratta di chiavi operative strategiche per fidelizzare gli acquirenti”.

Mariangela Latella

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