Grandi sementiere, capitali di ventura, fondi di investimento si tuffano nel settore del vertical farming. Obiettivo: lo scale up massivo dopo i primi test commerciali che hanno portato risultati soddisfacenti se si considera che, prendendo un solo esempio, Local Green ha venduto le prime vaschette di insalata da vertical farming al prezzo di 18 euro/kg a scaffale in Coop. I primi grandi closing potrebbero arrivare già da quest’anno.
Forse più del Covid, il fattore dirompente, il vero ‘big changer’ che ha stravolto il modo tradizionale di produrre IV Gamma, è proprio il vertical farming. La sua crescita è stata a tripla cifra nel giro di due o tre anni e, dall’anno scorso, i primi test commerciali nelle principali catene nazionali presenti in Lombardia ne hanno sancito l’affermazione senza se e senza ma, come un importante e veloce creatore di valore aggiunto per la categoria.
Al momento la produzione è limitata solo alle insalate in foglia, erbe aromatiche o officinali e ancora microgreen. Ma il potenziale dirompente di questa tecnologia è quella di fare volare il comparto degli ortaggi, preferibilmente quelli bio che sono ancora indietro nella conversione colturale per problemi di campo rispetto alla frutta, per cominciare, ad esempio, da pomodorini, peperoni e cetrioli. Nel settore frutta, per contro, che già occupa il 90% dell’ortofrutta bio, contro il 10% degli ortaggi (dati SGMarketing, 2021), si stanno iniziando a testate fragole e piccoli frutti.
“Le principali sementiere, quali Basf, Bayer, Rijk Zwaan e Enza Zaden, per citare alcune coinvolte in queste sperimentazioni – spiega Paolo Forattini, co-founder della start-up milanese di vertical farming, Local Green – stanno iniziando a testare specifiche varietà che siano maggiormente adatte alla coltivazione fuori suolo in ambiente asettico, sia essa aeroponica o idroponica. I primi risultati di campo per passare alla fase commerciale non si vedranno, presumibilmente prima di 4-5 anni”.
Tutto questo fermento e la necessità di investimenti importanti nella ricerca e nello sviluppo, stanno facendo muovere grandi capitali verso un settore vissuto un tempo come la cenerentola del settore primario, ossia la produzione ortofrutticola.
Fondi di investimento sono, secondo fonti accreditate di FreshCutNews, in trattativa per lo scale up di Agricola Moderna, ad esempio, che è una delle tre aziende di vertical farming presenti in Lombardia, mentre la stessa Local Green sta negoziando un accordo con un business angel (alla lettera: venture capitalist) per effettuare lo scale up e passare dall’impianto produttivo per il test commerciale da 300 vaschette di insalate a settimana ad uno che avrà una superficie coltivabile di 1.200 mq e sarà ricavato da un capannone industriale dentro la cintura della città di Milano.
Mariangela Latella
(fonte: Freshcutnews.it)