ORTOFRUTTA PUGLIESE COLPITA ANCORA DA CALDO E GRANDINATE

Con la grandine che si abbatte su pescheti, vigneti e uliveti sale il conto dei danni nelle campagne in una estate 2021 da siccità perdurante da mesi e caldo torrido che hanno dimezzato le produzioni di frutta e verdura, con angurie, pomodori, peperoni e melanzane lessati nei campi dal solleone, con le improvvise grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo – tra venerdì e sabato – vigneti, oliveti e gli ortaggi nelle province di Taranto, Lecce e Foggia.

E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento all’ultima ondata di maltempo con grandinate a Torremaggiore, San Severo, Montemesola, Carmiano, Monteroni, Arnesano, San Pietro in Lama, Surbo e il tornado che ha interessato l’area di San Donato di Lecce, su dati ESWD con l’allerta gialla scattata per rischio temporali in Puglia.

Un cambiamento che sembra sancire la fine della fase più acuta per una estate che si classifica nella top ten delle più calde da oltre due secoli con una temperatura bollente ad agosto dopo che a luglio è stata superiore di 1,24 gradi alla media storica che era stata superata di ben +2,18 gradi a giugno, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base della banca dati Isac Cnr che effettua le rilevazioni in Italia dal 1800.

La pioggia – continua la Coldiretti Puglia – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

“Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante”, conclude Muraglia.
Per questo è da rivedere a fondo – afferma Coldiretti Puglia – anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi.

Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste – aggiunge Coldiretti Puglia – perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.

Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia, a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.
La tropicalizzazione del clima con fenomeni violenti e controversi che si abbattono sulle campagne – conclude Coldiretti Puglia – ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni.

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