COPAGRI AL G20, “GRANDE PARTECIPAZIONE. IN VETRINA IL MADE IN ITALY”

Migliaia di visitatori hanno affollato lo spazio espositivo della Confederazione Produttori Agricoli-Copagri, allestito nel capoluogo toscano in occasione dei lavori del G20 dell’Agricoltura, il vertice che ha riunito i ministri dell’agricoltura delle maggiori economie del mondo e che si è così concluso oggi con la conferenza stampa finale del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli.
Numerose sono state le iniziative, le degustazioni e i momenti di confronto che hanno animato lo stand della Copagri, dove è stata esposta, a rappresentanza delle eccellenze del primario nazionale, una qualificata selezione di prodotti agroalimentari, fra cui vini, oli, formaggi e salumi provenienti da tutte le regioni del Paese, che sono stati presentati direttamente dai produttori e offerti in degustazione ai tanti visitatori e alle delegazioni presenti a Firenze per i lavori del G20.
Particolare interesse hanno suscitato, in particolare, i momenti convegnistici organizzati dalla Confederazione, durante i quali sono stati approfonditi gli usi, gli sviluppi e le potenzialità della canapa e le innumerevoli possibilità e applicazioni offerte dall’innovazione e dalla ricerca applicata all’agricoltura, fra cui l’utilizzo dei droni.
“Siamo molto soddisfatti del grande riscontro fatto registrare dal nostro spazio in termini di pubblico, che ha avuto la possibilità di toccare con mano la straordinaria qualità dell’agroalimentare del Belpaese, presentato dalla viva voce dei produttori agricoli; sono stati loro, infatti, i veri protagonisti delle iniziative e delle degustazioni di piazza, ma anche dei lavori del G20”, afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina.
“Siamo e restiamo convinti che il futuro dell’agricoltura non possa prescindere dalla sostenibilità, facendo però in modo che tale fondamentale aspetto venga declinato nelle tre anime che lo compongono, ovvero ambientale, economica e sociale, che devono necessariamente andare di pari passo per assicurare lo sviluppo del primario”, conclude Verrascina.

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